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generazione con quelli di seconda,
per il gas invece i problemi sono
diversi e più seri. “Qui entra in aiuto
il lavoro con Agicom – ribadisce il
vice-direttore –, nonostante siamo
realtà differenti che si occupano di
tematiche diverse, la collaborazione
ha fatto fare significativi passi in
avanti. Stiamo lavorando con tutti,
con gli operatori di telefonia, con
i distributori di gas, i costruttori
dei meter gas per acquisire gli
elementi che poi sottoporremo in
sede ministeriale. Si tratta di un
problema complesso, delicato per
la cui soluzione serve un’attenzione
adeguata. Ciò vuole dire che vi
deve essere uno sforzo di tutti i
soggetti coinvolti. Dobbiamo anche
considerare che la tecnologia di cui
ora disponiamo è in fase calante,
ormai sulla strada del tramonto.
Senza fare anticipazioni, posso dire
che dobbiamo porre attenzione alla
prima fase, alle prime installazioni,
a quelle che chiamiamo i piloti della
nuova tecnologia. Nelle nostre
valutazioni non possiamo non
tenere conto di quanto è avvenuto
qualche anno fa, nel 2015:
dobbiamo evitare di correre e di fare
corse ingiustificate. E mi auguro
che nessuno intenda porre dei
tempi stretti sul phase-out del 2G.
Inoltre dobbiamo anche considerare
le tecnologie NB-IoT, che
dovrebbero essere caratterizzate
da una grande efficacia, in quanto
si registrano aumenti dell’ordine di
20dB e soprattutto un risparmio
energetico dell’ordine del 30%
rispetto alle tecnologie attuali punto-
punto. Questo però non deve
togliere spazio e ruolo allo sviluppo
della radiofrequenza”.
Per Arera si tratta ora di andare
avanti e risolvere i numerosi
problemi esistenti e sperimentare
la nuova tecnologia che è ormai
disponibile. Dopo i passi intrapresi
nel recente passato, dal 2016 al
2018, oggi l’Autorità riconosce
che il lavoro da fare è ancora
tanto, che numerosi sono soggetti
interessati e che serve ancora
uno sforzo per collegare tutti gli
elementi.
“Qui – ha concluso Lo Schiavo
– entra in gioco il ruolo di CIG,
delle inchieste pubbliche, delle
forme di partecipazione. Senza
il lavoro fatto a suo tempo da
CIG, lo smart metering gas
non sarebbe decollato e non
avrebbe compiuto i passi finora
compiuti”.