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C I G
M A G A Z I N E
siamo ormai prossimi al phase-out –
dichiara Lo Schiavo –. E questo è un
grosso problema, perché la legacy,
cioè il numero di apparati manovrati
dalla comunicazione 2G, è piuttosto
elevato. Un problema, questo, che il
dipartimento telecomunicazioni del
ministero dello Sviluppo economico
sta affrontando. Per questo è
stato costituito un gruppo di lavoro
a cui partecipa anche l’Autorità
consorella, l’Agcom, con la quale
collaboriamo; abbiamo ricevuto un
primo report che aveva il compito
di rappresentare la situazione
dello smart meter gas ed elettrico
rispetto al phase-out del 2G per le
comunicazioni”.
Com’è noto, per l’elettrico le
criticità sono minori ed è in corso la
sostituzione dei contatori di prima
più complicato rispetto al settore
elettrico, mi riferisco in particolare alle
gare d’ambito”.
Su questo aspetto vale la pena
ricordare come sia stata proprio
l’Autorità a chiedere che vi
fosse una piena interoperabilità
tra i diversi componenti della
filiera dello smart metering e
una interoperabilità per quanto
concerne i vincitori delle future
gare. Si tratta di un aspetto che
riguarda anche il settore elettrico
ma in modo meno stringente e
per questo motivo tempo fa fu
deciso di mantenere un doppio
canale, una doppia tecnologia: la
radiofrequenza multi-punto con
concentratore e una tecnologia
punto-punto, il Gsm-Gprs.
“Per quanto riguarda il servizio 2G