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42 di autovetture. Convertire anche solo il 50% di questi veicoli a Gpl garantirebbe un risparmio di circa 1,3 milioni tonnellate all’anno di CO 2 e di circa 1000 tonnellate all’anno di NOx, contribuendo in maniera significativa al processo di decarbonizzazione del settore dei trasporti e al miglioramento della qualità dell’aria. In campo sociale l’operazione di conversione del veicolo risulta essere di importi molto contenuti e accessibili a tutti i proprietari di veicoli, offrendo la possibilità, a qualsiasi consumatore, di poter contribuire al processo di riduzione dell’impronta di carbonio del settore dei trasporti migliorando, contemporaneamente, la qualità dell’aria a livello locale”. Per quanto riguarda le osservazioni di Assogasliquidi al Piano nazionale per il trasporto leggero, l’associazione chiede che le politiche alla base del Piano vengano delineate sulla base di tre principi: Primo, la neutralità tecnologica, progettando una mobilità sostenibile sulla base di un approccio olistico, che tenga conto delle opzioni disponibili, dell’evoluzione tecnologica, dell’efficienza e dell’efficacia delle varie soluzioni tecnologiche, nei diversi contesti di mobilità, per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione e per il miglioramento delle condizioni ambientali locali legate alla qualità dell’aria. Secondo, il Life Cycle Assessment, al fine di garantire la reale efficacia delle soluzioni prospettate rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione: è fondamentale infatti che le emissioni di CO 2 addebitate a un veicolo vengano conteggiate sull’intero ciclo di vita (e non solo a bocca di motore). In quest’ottica verrebbero anche valorizzati i crescenti investimenti effettuati nell’ambito dell’innovazione dei carburanti, che già a oggi consentono di poter disporre di circa 100.000 tonnellate di bioGpl (il Piano nazionale già individua la necessita di favorire il processo di riconversione delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie). Terzo, premialità per i carburanti gassosi (Gpl e Cng), quali soluzioni che si pongono come già pronte e disponibili – grazie agli investimenti privati – per la gestione della complessa fase di transizione verso soluzioni che necessitano di tempi lunghi di maturazione (nel settore della mobilità a gas l’industria