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di autovetture. Convertire anche
solo il 50% di questi veicoli a Gpl
garantirebbe un risparmio di circa
1,3 milioni tonnellate all’anno di
CO 2 e di circa 1000 tonnellate
all’anno di NOx, contribuendo in
maniera significativa al processo
di decarbonizzazione del settore
dei trasporti e al miglioramento
della qualità dell’aria. In
campo sociale l’operazione di
conversione del veicolo risulta
essere di importi molto contenuti
e accessibili a tutti i proprietari di
veicoli, offrendo la possibilità, a
qualsiasi consumatore, di poter
contribuire al processo di riduzione
dell’impronta di carbonio del
settore dei trasporti migliorando,
contemporaneamente, la qualità
dell’aria a livello locale”.
Per quanto riguarda le osservazioni
di Assogasliquidi al Piano
nazionale per il trasporto leggero,
l’associazione chiede che le politiche
alla base del Piano vengano
delineate sulla base di tre principi:
Primo, la neutralità tecnologica,
progettando una mobilità sostenibile
sulla base di un approccio
olistico, che tenga conto delle
opzioni disponibili, dell’evoluzione
tecnologica, dell’efficienza e
dell’efficacia delle varie soluzioni
tecnologiche, nei diversi contesti di
mobilità, per il raggiungimento dei
target di decarbonizzazione e per
il miglioramento delle condizioni
ambientali locali legate alla qualità
dell’aria. Secondo, il Life Cycle
Assessment, al fine di garantire
la reale efficacia delle soluzioni
prospettate rispetto all’obiettivo di
decarbonizzazione: è fondamentale
infatti che le emissioni di CO 2
addebitate a un veicolo vengano
conteggiate sull’intero ciclo di vita
(e non solo a bocca di motore).
In quest’ottica verrebbero anche
valorizzati i crescenti investimenti
effettuati nell’ambito dell’innovazione
dei carburanti, che già a oggi
consentono di poter disporre di circa
100.000 tonnellate di bioGpl (il Piano
nazionale già individua la necessita di
favorire il processo di riconversione
delle raffinerie tradizionali in
bioraffinerie). Terzo, premialità per
i carburanti gassosi (Gpl e Cng),
quali soluzioni che si pongono come
già pronte e disponibili – grazie agli
investimenti privati – per la gestione
della complessa fase di transizione
verso soluzioni che necessitano
di tempi lunghi di maturazione (nel
settore della mobilità a gas l’industria