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C I G
M A G A Z I N E
Negli ultimi dodici mesi la sanità
ha subito l’incremento maggiore
degli attacchi, pari al 99% rispetto
al 2017. Nel 96% dei casi gli
attacchi a questo settore hanno
avuto finalità cybercriminali e di
furto di dati personali.
Segue il settore pubblico, con il
41% degli attacchi in più rispetto
ai dodici mesi precedenti e i
cosiddetti multiple targets - i
bersagli multipli - che nel 2018
risultano anche i maggiormente
colpiti, con un quinto degli
attacchi globali a loro danno, dato
in crescita del 37% rispetto al
2017. Queste cifre confermano
che - come già constatato negli
ultimi anni - non solo ormai tutti
sono diventati bersagli, ma anche
che gli attaccanti sono diventati
sempre più aggressivi e sono in
grado di condurre operazioni su
scala sempre maggiore, con una
logica industriale, che prescinde
sia da vincoli territoriali che dalla
tipologia delle vittime.
Nel 2018 sono stati presi di
mira anche i settori della ricerca
e formazione, che vede un
incremento del 55% degli attacchi
rispetto al 2017, dei servizi
online e cloud e delle banche,
con l’aumento degli attacchi
rispettivamente in crescita del
36% e del 33%, sempre rispetto
all’anno precedente.
Considerando la gravità dei singoli
attacchi nei settori di riferimento,
gli esperti Clusit evidenziano
che la sanità e le infrastrutture
critiche risultano essere i settori
per i quali i rischi cyber sono
cresciuti maggiormente nel 2018;
pur avendo subito in assoluto
un numero di attacchi maggiore,
il settore pubblico e i multiple
targets non mostrano invece