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46 impieghi che hanno i veicoli industriali (gli autocarri con peso totale a terra superiore ai 3.500 kg). Questa affermazione, però, che poteva essere fatta pacificamente fino a ieri, oggi non più così scontata. Dopo decenni di incontrastato dominio, un concorrente si affaccia all’orizzonte ed è il gas naturale stoccato in forma liquida. Proprio il passaggio, tramite raffreddamento e condensazione, da stato gassoso a stato liquido riduce il volume specifico del gas naturale di circa 600 volte, e permette di immagazzinare una grande quantità di energia in poco spazio. Quest’ultima caratteristica infatti è la condizione necessaria – in particolare nel trasporto delle merci – perché un’alimentazione possa svilupparsi. L’elevata densità, del resto, insieme alla facilità e sicurezza di movimentazione e d’uso finale, ampia disponibilità, tutte caratteristiche in possesso anche del gas naturale, sono i tipici punti di forza dei prodotti petroliferi e, al contempo, tra i limiti del vettore elettrico. In particolare, la densità dell’accumulo elettrochimico è ancora piuttosto lontana dal competere con i combustibili di origine fossile. Oggi, infatti, la densità di energia media di un sistema di accumulo elettrochimico è di 0,14 kWh/kg: considerando che ogni kWh stoccato pesa 7 kg, un solo litro di gasolio – che contiene 9,9 kWh – equivale a ben 70 kg delle batterie basate sul litio. Numeri che dimostrano come il ricorso al vettore elettrico mal si concilia sia con le grandi portate che con le lunghe distanze. E che, invece, sono senza dubbio alla portata dei veicoli dotati di uno