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impieghi che hanno i veicoli
industriali (gli autocarri con peso
totale a terra superiore ai 3.500 kg).
Questa affermazione, però,
che poteva essere fatta
pacificamente fino a ieri, oggi
non più così scontata. Dopo
decenni di incontrastato dominio,
un concorrente si affaccia
all’orizzonte ed è il gas naturale
stoccato in forma liquida. Proprio il
passaggio, tramite raffreddamento
e condensazione, da stato
gassoso a stato liquido riduce il
volume specifico del gas naturale
di circa 600 volte, e permette
di immagazzinare una grande
quantità di energia in poco spazio.
Quest’ultima caratteristica infatti
è la condizione necessaria – in
particolare nel trasporto delle merci
– perché un’alimentazione possa
svilupparsi.
L’elevata densità, del resto,
insieme alla facilità e sicurezza
di movimentazione e d’uso
finale, ampia disponibilità, tutte
caratteristiche in possesso anche
del gas naturale, sono i tipici punti
di forza dei prodotti petroliferi e,
al contempo, tra i limiti del vettore
elettrico. In particolare, la densità
dell’accumulo elettrochimico
è ancora piuttosto lontana dal
competere con i combustibili
di origine fossile. Oggi, infatti, la
densità di energia media di un
sistema di accumulo elettrochimico
è di 0,14 kWh/kg: considerando
che ogni kWh stoccato pesa 7
kg, un solo litro di gasolio – che
contiene 9,9 kWh – equivale a ben
70 kg delle batterie basate sul litio.
Numeri che dimostrano come il
ricorso al vettore elettrico mal si
concilia sia con le grandi portate
che con le lunghe distanze.
E che, invece, sono senza dubbio
alla portata dei veicoli dotati di uno