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C I G
M A G A Z I N E
dato le proprie dimissioni proprio
perché non si sono occupati del
rischio cyber. Sappiamo però
che il rischio zero non esiste”.
Le imprese italiane subiscono
attacchi da molti anni; La Banca
d’Italia ha stimato che tra il 2015
e il 2016 il 45% delle aziende sia
stata colpita da qualche tipo di
attacco, subendo ingenti danni
economici.
Il mondo dei dati è in continua
evoluzione e lo dimostrano gli
sviluppi e la diffusione, sempre
più massiva, dei social media
attraverso cui tutti condividono
informazioni sulla rete; questa è
la causa iniziale, poiché qualsiasi
informazione scambiata in rete
o qualsiasi oggetto connesso a
una rete ha un rischio. “Oggi si
parla del tema dell’evoluzione del
rischio e della modalità di attacco
– racconta Colciago – le imprese
sono sempre più esposte, più
appetibili da parte degli hacker
che sviluppano metodi sempre
diversi per inserirsi in reti protette
causando danni tecnici e ingenti
perdite economiche. Si parla di
interruzioni di attività, rapidità
di reazione, analisi dell’attacco,
necessità di esperti informatici,
corretta comunicazione: tutti
fattori che generano impegno
economico per l’impresa
colpita”. Talvolta, a un attacco
informatico conseguono danni
materiali e perfino incidenti,
attraverso esplosioni; durante
l’intervento il Direttore di AGRC
ha voluto portare l’esempio di
alcuni attacchi hacker ai grandi
gestori di reti di gas naturale:
“Questi processi hanno portato la
completa interruzione all’attività