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44 a garantire la qualità del servizio”. Anni fa, su questo tema, all’interno di UNI ha preso avvio l’attività di un gruppo di lavoro per la creazione di una nuova specifica per la gestione condivisa della banda di comunicazione alla frequenza di rete di 169 Mhz. “Si sta lavorando a una normativa – prosegue Consonni – che, partendo da una ricognizione dei possibili impieghi, presenti e futuri, offra indicazioni circa gli utilizzi condivisi, come ad esempio la modalità di accesso alla rete, la minimizzazione dei conflitti, l’analisi dell’occupazione di banda in funzione del servizio ipotizzato sulle diverse utility, la definizione dello stato attuale di utilizzo dei canali, eccetera. I primi risultati ottenuti dalle analisi effettuate sui dati delle utility indicano che l’occupazione di questa banda, per la telelettura e per le telegestione del gas, è piuttosto bassa. L’occupazione diventa invece importante per la chain 2, perché il collegamento tra il contatore e il terminale dell’utente, in termini di risparmio energetico, richiede una frequenza di comunicazione tale per cui occorrerebbe disporre di un canale dedicato, circostanza impossibile da realizzarsi in quanto la legge stabilisce la libertà del canale. È per questo motivo che nella specifica diffusa dal Comitato 13 di CEI si suggerisce l’uso di un canale in funzione di default”. Chi, nei successivi interventi del Forum, ha trattato il tema delle peculiarità delle reti a 169 Mhz è Massimo Cesaro, capo ufficio tecnologie di SensorNet, una società partner della piattaforma di networking Trilliant Networks e rappresentante della stessa per l’Italia.