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è trattato della soluzione ideale.
Si tratta, infatti, di sistemi reattivi,
che possono essere utilizzati in
serie e restare al servizio della
rete elettrica, che ha necessità di
un servizio di balance nell’ordine
dei secondi o delle decine di
secondo; è, infine, un sistema ad
alta stabilità di performance.
Nella sperimentazione è stato
utilizzato biogas proveniente
da letame e da sottoprodotti
che, notoriamente, hanno costi
inferiori rispetto al mais. Il costo
che deriva dalla sperimentazione
è infatti di circa 30 euro a
megawattora. Sul fronte degli
output del gas si è utilizzato
l’incentivo double counting del
decreto biometano, che è pari a
84,3 euro al megawattora su Epc.
Sul fronte elettrico, invece, va
considerato che il sistema è al
servizio della rete elettrica.
Per quanto riguarda i prezzi, se
si tiene conto di alcune variabili
geografiche e delle dinamiche
di mercato operate da Terna,
si può cogliere come i prezzi
possano variare al variare
della localizzazione geografica
dell’impianto.
“Con la sperimentazione che
abbiamo condotto – afferma
Il quadro economico della sperimentazione (fonte Pietro Fiorentini)