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61 C I G M A G A Z I N E quelli imputabili all’Information Warfare, sono stati classificati di livello critico; le attività riconducibili al cybercrime sono state invece caratterizzate prevalentemente da un impatto di tipo medio, dovuto presumibilmente alla necessità degli attaccanti di mantenere un profilo relativamente basso, per guadagnare sui grandi numeri senza attirare troppa attenzione. Altro dettaglio che aiuta a comprendere quanto nessuno possa sentirsi escluso dall’essere un obiettivo, è il fatto che la categoria multiple targets risulta essere la più colpita, con un incremento a tre cifre rispetto allo scorso anno pari al 353%. Sono cresciuti significativamente nel 2017 rispetto all’anno precedente anche gli attacchi nel settore Research/Education (+29%), Software/Hardware Vendors (+21%), Banking & Finance (+11%) e Healthcare (+10%). Sulla base delle cifre in gioco a livello globale, gli esperti Clusit stimano che l’Italia nel 2016 abbia subito danni derivanti da attività di cyber crimine per quasi 10 miliardi di euro: si tratta di un valore dieci volte superiore a quello degli attuali investimenti in sicurezza informatica, che arrivano oggi a sfiorare il miliardo di euro.