CIG Magazine - La rivista che dà voce al mondo del gas CIG Magazine 11 | Page 16

16 nelle utility dell’energia” era l’argomento proposto alla platea dei presenti, trattato da numerosi interventi di esperti. Tra questi, in apertura dei lavori, quello di Luisa Franchina, presidente dell’AIIC, l’Associazione Italiana Infrastrutture Critiche, un’organizzazione scientifica che dal 2006 si occupa di questi temi. “L’Italia, anche se un po’ in ritardo rispetto ad altre realtà – ha affermato la presidente di AIIC – si sta muovendo nella direzione indicata dalle migliori esperienze internazionali. Si è dotata di un nuovo Piano nazionale per la protezione cibernetica e sicurezza informatica (vedasi box a pagina 22): un piano che definisce una nuova architettura e una nuova catena di comando e controllo rispetto al rischio cibernetico. Un’architettura che prevede la centralizzazione delle informazioni nella presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso una serie di entità tra cui quella dei servizi di sicurezza nazionale”. Anche l’intelligence italiana, insomma, entra in campo contro gli attacchi cibernetici e informatici e si trasforma, stando almeno a ciò che sta scritto nel Piano nazionale, in una presenza molto più trasparente e presente, una sorta di Protezione civile della sicurezza informatica. Una struttura di pronto intervento, che risponde a una precisa catena di comando, in occasione di attacchi alle strutture sensibili e critiche del sistema economico e istituzionale del nostro Paese. Ma quali sono i punti di attenzione a cui guarda prioritariamente il nostro sistema di sicurezza nazionale? Sicuramente l’Industria 4.0, settore in cui l’importanza dei dati a supporto delle decisioni si rivela fondamentale. Un punto di osservazione importante rispetto allo stato dell’arte circa la sicurezza cibernetica è certamente rappresentato dal lavoro svolto dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, il DIS, che dipende dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, che qualche mese fa ha prodotto la Relazione annuale per il Parlamento, documento che fa emergere alcune tendenze interessanti. “La prima cosa che la relazione del DIS evidenzia – prosegue