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proprio per l’impiego del GNL
nel trasporto marittimo. In Italia
sono stati già effettuati due
rifornimenti di GNL, da autobotti
a navi; il secondo, il 10 marzo
scorso, ha permesso il varo del
primo traghetto costruito in Italia
da Fincantieri per un armatore
canadese. Anche la Marina
Militare nell’ambito del progetto
“Green Navy” sta lavorando
per dotarsi di navi bi-fuel, con
propulsori a combustile fossile
convenzionale e GNL, in modo
da estendere “worldwide” il
raggio di azione di queste unità.
Insomma, l’essere il più verde tra
i combustibili fossili ancora una
volta potrebbe essere il fattore di
successo del gas naturale.

ECONOMIA

sviluppata d’Europa. Rispetto
alla Germania, l’unico mercato
paragonabile per numero di
punti vendita, il parco è nove
volte più grande e rappresenta
il 77% dell’intero parco di
vetture alimentate a gas naturale
nell’Unione europea.
A ciò bisogna aggiungere che
per l’industria automobilistica
europea, come dimostrano
le scelte tedesche e italiane,
l’auto a gas naturale rientra tra
le opzioni da perseguire per
conseguire gli sfidanti obiettivi
di contenimento delle emissioni
di CO2 (v. regolamento (UE)
333/2014).
L’utilizzo del gas naturale nei
trasporti ha buone chance di
successo non solo nello stato in
compressione (GNC) ma anche
nello stato di liquefazione (GNL)
per le trazioni pesanti (autobus
e camion), navi, flottiglie
pescherecce, imbarcazioni da
diporto. La Direttiva 2014/94/
Ue sulla realizzazione di
un’infrastruttura per i carburanti
alternativi e la Direttiva 2012/33/
Ue, che fissa limiti quantitativi
per il contenuto di zolfo nei
carburanti marittimi e scadenze
temporali per l’implementazione,
aprono interessanti possibilità