Catalogo Gruppi Alidays Catalogo Alidays 2019 | Page 42

CURIOSITÀ L’ARTE GIAPPONESE DI GODERSI LA VITA Onsen, Cerimonia del tè e cibo tradizionale Rotemburo o Kon Yoku Onsen, all’aperto e misti, oppu- re in legno ed in pietra: gli Onsen. In Giappone ce ne sono davvero di ogni tipo, oltre 3.000 disseminati un po’ ovunque. Queste fonti termali naturali sembrano davvero essere dei templi di pace in cui rifugiarsi, an- che solo per una manciata di ore. Amate soprattutto dagli stessi giapponesi, gli Onsen sono una meta turisti- ca a cui far visita, oltre che una mecca da raggiungere in pellegrinaggio per espiare peccati di corpo e anima. Qui ci si rilassa nei tepori di acque calde ricche di sali minerali, magari, ammirando la bellezza di suggestivi scenari che stanno attorno. Ma attenzione, occorre rispettare delle regole. Da queste parti non sembra- no essere tollerati rumori, tatuaggi e scarsa igiene. Dopo la purificazione del corpo, anche quella dell’a- nima. Se per gli inglesi il tè delle 17 è un’abitudine quotidiana, per i giapponesi invece è un vero e proprio rituale sacro a cui partecipare solo su invito. Cha no you, o cerimonia del tè, è un’arte antica che affonda le sue radici tra il 1500 e 1600, quando il monaco Sen no Rikyu la introdusse ufficialmente codi- ficandola come una cerimonia spirituale con tanto di precisi dettami da seguire: armonia, rispetto, purezza e tranquillità, e luoghi in cui celebrarla: chashitsu, sala del tè. La versione più semplice prevede che il cerimo- niale si articoli in due momenti distinti: kaiseki e usu- cha. Il maestro del tè offre agli ospiti presenti prima un pasto dolce, per mitigare l’amarezza dell’infuso, poi passa a servire il tè leggero, macha, preparato per sospensione e non per infusione classica, osservando 40 con precisione gesti e movenze. La tazza è una per tutti e viene pulita prima di essere passata tra gli invi- tati, facendo attenzione che la decorazione principale rimanga sempre verso l’esterno. E’ fondamentale che tutto si svolga nel rispetto dell’antica tradizione, dive- nuta nel tempo una forma di educazione sociale e spi- rituale da insegnare e tramandare nelle generazioni. Appurato che Onsen e antica cerimonia del tè sono parte dell’autentica tradizione nipponica volta ad ele- vare corpo ed anima, anche la cucina non è da meno. La cultura del cibo in Giappone assume particolare importanza nella vita quotidiana, in quanto legata alla natura e ai suoi ritmi e stagioni. Basti pensare alla va- rietà delle pietanze di cui si compongono i piatti, oltre alla precisione estetica con la quale questi vengono preparati. Un vero culto secolare che inizia dalla scelta dei contenitori e delle ciotole per completarsi poi nella disposizione del cibo da servire. Creazioni paragonabili a capolavori d’arte che si propongono di coinvolgere tutti i cinque sensi: vista, gusto, olfatto, tatto e anche l’udito. Quando si parla di cucina giapponese, però, non si parla solo di sushi e sashimi. La gastronomia giapponese spazia dallo street food, al pesce fresco dei mercati, fino a quella servita sui tavoli di raffinati ristoranti o nei tradizionali ryokan. Sfatiamo il mito di rolls e uramaki, sugli autentici menù giapponesi e in piccole e grandi ciotoline di ceramica si trovano delle vere prelibatezze, come l’unagi e il tonkatsu, o il sukiyaki e il donburi. Incredibili esperienze sensoriali di gusto.