n a t u r a !
Con Settembre inizia la stagione della caccia. L’essere umano, l’uomo,
in modo particolare, ama cacciare. Ce l’ha probabilmente nel suo
Dna. Apparteniamo comunque al regno animale ed è ovvio che
certi istinti si muovano dentro di noi. Pur tuttavia siamo però
umani, ovvero a un gradino che potrebbe essere più in su.
Uso il condizionale perché molti atteggiamenti umani sono
così beceri da non meritare di essere inclusi nemmeno nel
regno animale!
Ma torniamo alla caccia. D E F I N I TA A N C H E S P O RT,
A L L A C AC C I A S I A B B I NA L’ E S P L O R A Z I O N E ,
L’ AV V E N T U R A , L A C O N Q U I S TA . Situazioni che
procurano una intensa eccitazione e appagamento.
Che non sono relegati però solo alla “caccia”
vera e propria, quella che uccide animali, ma
si estendono a tutto ciò che può procurare
quelle emozioni.
A N N I FA , Q UA N D O I N A F R I C A A L C U N I
ANIMALI CORSERO IL RISCHIO DI ESTING U E R S I , S I I N V E N T Ò I L S A FA R I F O T O G R A F I C O.
Si cacciava così con la fotocamera.
Poi fu la volta del “Bird wathing”, ovvero andare a “caccia”
di volatili ma armati di binocolo e magari anche di macchina fotografica e registratore, per registrare i loro canti e
imparare a riconoscere le varie specie, anche grazie alle foto
che si riusciva a scattare.
C H E S A N I S P O RT Q U E S T I ! S I D E V E I M PA R A R E A M U O V E R S I I N NAT U R A I N M O D O S I L E N Z I O S O, E P O I S I D E V E
A P P R E N D E R E L A PA Z I E N Z A , E L’ AC U M E P E R I N D I V I D UA R E I
M OV I M E N T I C H E S I C O M P I O N O AT T O R N O A N O I … Si può andare
alla ricerca degli uccelli anche con i bambini, che, oltre a imparare qualcosa,
svilupperebbero pure delle doti importanti. Potete immaginare che soddisfazione girare per la natura e saper riconoscere i canti degli uccelli?
Sia di giorno sia di notte. Sì perché la popolazione aviaria cambia.
Li si può “acchiappare” col binocolo, con la macchina fotografica, e col registratore, fissando il loro canto, così da farsi una
propria collezione!
M A I N NAT U R A C I S I P U Ò AV V E N T U R A R E
A N C H E I N A LT R E “ C AC C E ” . OV V E R O Q U E L L A
P E R I M PA R A R E A R I C O N O S C E R E L E P I A N T E . La
realizzazione di un erbario è sempre molto avvincente.
Perché si prende una foglia di quelle piante che vogliamo
imparare a conoscere, e poi, a casa, si inizierà la ricerca. Ci
sono moltissimi libri che mostrano le foto e le caratteristiche
specifiche che permettono di identificare le diverse piante.
Anche su internet si può trovare qualcosa (spesso però si tratta
solo di informazioni parziali e con poche illustrazioni!). Per
esempio,diverse università dedicano alcune pagine per illustrare come
creare un erbario. In questo caso si tratta di un procedimento da vero studioso,
ma si può anche semplificare e fare quello che si può, andrà bene lo stesso. Sarà
di proprio diletto, cultura e allenamento.
M A L A “ C AC C I A” I N NAT U R A N O N F I N I S C E Q U I . C H E N E D I T
D E L L A C AC C I A A L L E S T E L L E ? Diversi i siti (o le app) che ci insegnano
come identificare immediatamente le stelle presenti nella volta celeste del punto
in cui ci troviamo.
Che emozione allora esplorare la notte e iniziare, piano piano, a identificare quei
piccoli riferimenti luminosi. Anche senza telescopio.
Incominciamo a conoscere le stelle, e quei pianeti visibili a occhio nudo. Tutti gli
altri, come pure i satelliti o quant’altro si può scovare nelle profondità notturne,
verranno dopo.