Doveva essere il motore del futuro, quello per accompagnare le compatte verso la trazione elettrica, l’ ultimo ruggito di un grande costruttore, ovvero PSA( Peugeot Citroën, di Stellantis) e invece si è trasformato in un costoso problema di garanzie. Parliamo del motore a benzina 1.2 Puretech usato anche su altri prodotti Stellantis, la cui cinghia di distribuzione a bagno d’ olio doveva essere la chicca tecnologica e invece si è trasformato in un boomerang fatto di danni da pagare ai clienti ed estensioni di garanzia, oltre a un massiccio rientro in officina delle vetture prima della cadenza chilometrica prevista per la sostituzione della cinghia. Ma perché i progettisti Stellantis si sono buttati in questa scelta( anche quelli di Ford per il motore 1.0 Ecoboost)? Perché sulla carta questa scelta tecnologica doveva portare grandi benefici. Invece si sono manifestate rotture precoci con inevitabile danneggiamento di valvole e a volte dei pistoni a causa del fuori fase motore. Il volume di auto con problemi pare arrivi a 500.000 unità anche dai dati raccolti dalle associazioni di tutela dei consumatori. Ma perché Stellantis ha scelto questa tecnologia per un motore a diffusione di massa?
I BENEFICI ATTESI Con la cinghia a bagno di olio era pre- vista una durata maggiore: essendo immersa nel lubrificante( specifico per questa applicazione), la cinghia ci si aspettava subisse meno attrito e usura rispetto a una cinghia a secco. Perché l’ olio lubrificante avrebbe dovuto ridurre il rischio di sfilacciamento, screpolature o rottura precoce. Più confort di marcia: l’ olio attenua il rumore di funzionamento rispetto a una catena o una cinghia tradizionale. Il motore risulta più fluido e meno rumoroso, soprattutto ad alte velocità. Un altro aspetto mancato la minore manutenzione. Secondo le previsioni il sistema non avrebbe richiesto frequenti controlli visivi, dato che è costantemente immersa nell’ olio motore. La sostituzione sarebbe stata più rara rispetto a cinghie a secco, invece.... Più efficienza e riduzione degli attriti: la presenza dell’ olio permette di ridurre l’ attrito meccanico durante la trasmissione del moto. Questo comporta un leggero miglioramento dell’ efficienza del motore e, in alcuni casi, una minore dispersione di potenza. Si pensava anche potesse offrire una migliore resistenza al calore, perché l’ olio aiuta a dissipare temperatura prodotta dalla cinghia nel funzionamento e invece gli sbalzi termici sono stati una criticità.
PURETECH E TANTI GUAI Sin da pochi mesi dal lancio sul mercato del motore Puretech sono emer-
Questa cinghia sostituita 20.000 km prima del previsto presenta segni di degrado
I denti della cinghia sono degradati e si vede la trama in nylon dell’ anima, nonostante l’ uso dell’ olio corretto
MANUTENZIONE PROGRAMMATA
• Inizialmente, l’ intervallo di sostituzione della cinghia era fissato a 180.000 km o 10 anni.
• Successivamente, Stellantis ha ridotto l’ intervallo a 100.000 km o 6 anni, come misura precauzionale per evitare danni al motore causati da usura prematura della cinghia e possibili ostruzioni nel circuito dell’ olio
• Per veicoli con uso limitato, è raccomandato un cambio dell’ olio annuale, accompagnato da un controllo della cinghia, per tutti coloro che percorrono meno di 10 km al giorno e meno di 15.000 km all’ anno.
• Per i motori 1.2 PureTech prodotti tra aprile 2014 e dicembre 2022, Stellantis ha esteso la garanzia fino a 10 anni o 180.000 km, a condizione che venga rispettato il piano di manutenzione
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