Mercato USA altri Costruttori: negli anni’ 60 Datsun( oggi Nissan), Mazda e Honda si unirono a Toyota esportando modelli compatti( soprattutto rispetto alle auto USA), con una notevole efficienza nei consumi, listini più bassi e una maggiore possibilità di personalizzazione.
LA STORIA
INSEGNA
Quanto avvenne negli USA, con le auto giapponesi, ci anticipa la portata dell’ attacco all’ Europa( e non solo) delle vetture( per ora) made in Cina. Facciamo un piccolo ripasso
Renato Dainotto
Oggi gli esperti, quando parlano di auto cinese, si dividono in due categorie: quelli che parlano di invasione e quelli che parlano di bluff. Noi invece non prendiamo posizioni di maniera, ma analizziamo quanto sta succedendo e quanto è già successo in passato e, nel dopoguerra americano, c’ è una storia significativa. Quando negli anni’ 50 e’ 60 le prime auto giapponesi misero piede negli Stati Uniti, le cifre erano modeste, quasi sperimentali, un po’ come per i cinesi in Europa e Italia nel post Covid. Gli Anni 70 videro un drastico cambiamento, grazie anche alle condizioni economiche del Paese.
PRIMI ANNI( 1950-70) Nonostante le sanzioni post-guerra, la Toyota, con grande tenacia, riuscì a rialzarsi velocemente e a ripristinare la sua produzione industriale, tanto da poter fare un grande passo nel 1958: arrivare sul mercato statunitense con la Toyota Crown, importata inizialmente in California. Poi seguirono
PRIMA CRISI PETROLIFERA: LA SVOLTA Le tensioni in Medioriente Anni 70 con al centro i conflitti di Israele infiammarono il prezzo del greggio: l’ aumento dei prodotti petroliferi arrivò anche negli USA e d’ improvviso gli americani si trovarono a fare i conti con il caro benzina. Le auto giapponesi sono la soluzione e le vendite si impennarono. Nel 1979, oltre il 70 % delle auto importate negli USA provenivano dal Giappone, pari a circa 1,7 milioni di veicoli. La quota di mercato degli import giapponesi, sul totale auto vendute negli Stati Uniti, saliva intorno al 20-25 %. Numeri che hanno spinto le case giapponesi a costruire impianti produttivi negli USA, per aggirare dazi e abbattere costi di trasporto. Una mossa che non solo abbatté barriere politiche e dazi, ma radicò i marchi nipponici nel tessuto industriale americano, creando occupazione e integrandosi nella società. Marchi premium come Lexus( Toyota), Acura( Honda) e Infiniti( Nissan) dimostrarono che il Giappone non sapeva solo produrre utilitarie, ma anche sfidare Mercedes e BMW sul terreno del lusso. Nel 2024, Toyota Motor North America ha venduto circa 2.332.623 veicoli negli Stati Uniti, in aumento del 3,7 % rispetto al 2023. Sempre nel 2024, le vetture“ elettrificate”( ibride, plug-in, elettriche) vendute da Toyota e Lexus hanno superato 1 milione di unità, rappresentando oltre il 43 % del totale vendite di Toyota in USA. La quota di mercato di Toyota nel 2024 è del 14 %: uno dei marchi singoli con maggior penetrazione tra i veicoli di nuova immatricolazione. Le sei principali case automobilistiche giapponesi hanno una quota aggregata che è salita da 36,7 % nel 2024 a 37,4 % nella prima metà del 2025.
70