fuori mentre il cobot( ma anche il robot) si espone ai fumi dei solventi o manipolazione di sostanze chimiche. Delegando i compiti ripetitivi e usuranti al cobot e al robot, l’ uomo può concentrarsi su attività di controllo qualità, gestione con benefici anche sul piano psicologico. I cobot e i robot possono lavorare con l’ uomo, coesistere cone figure produttive minimizzando i rischi da lavoro per l’ uomo e massimizzando la specializzazione dell’ uomo nella gestione del flusso di lavoro.
IL QUADRO NORMATIVO L’ adozione di robot e cobot si inserisce in un quadro normativo rigoroso a livello europeo. Fino a poco tempo fa, il riferimento principale era la Direttiva Macchine 2006 / 42 / CE, che stabiliva i requisiti essenziali di sicurezza per tutte le macchine immesse sul mercato. Dal 2023, questa direttiva è stata sostituita dal Regolamento( UE) 2023 / 1230, che entrerà pienamente in vigore dal 2027 e rafforza i requisiti legati a software, intelligenza artificiale e interazione uomo-macchina. I robot industriali tradizionali rientrano nella categoria delle“ macchine ad alto rischio” e devono essere certificati con procedure più rigorose. I cobot, proprio perché interagiscono direttamente con l’ uomo, richiedono una valutazione dei rischi
L’ uomo è determinante nel lavoro del cobot
Durante Autopromotec, Car Carrozzeria ha moderato con Renato Dainotto un evento sul futuro della carrozzeria. Tra i relatori Terry Liu, VP WUHAN TECNOLGY, l’ azienda che sviluppa Paint Go per la verniciatura. Terry Liu ha spiegato ai presenti che Paint Go oggi svolge la maggior parte delle verniciature sia per vetture sia per veicoli industriali. Ha anche precisato che si tratta di un prodotto aperto ovvero in costante sviluppo tramite il software: una volta installato in carrozzeria grazie agli aggiornamenti continua a migliorare le sue prestazioni. In pochi mesi, infatti, ha subito parecchie migliorie. All’ inizio non verniciava i tetti: ora lo fa. Non sfumava: ora è pronto a sfumare. Poi ha aggiunto che Paint Go nasce per affiancare ol carrozziere e aiutarlo nel suo lavoro. Si evince che siamo solo all’ inizio dello sviluppo di questi prodotti e che il lavoro di ricerca e progettazione corre spedito presso la sede di Wuhan in Cina.
specifica e il rispetto delle norme tecniche armonizzate, come la ISO 10218 e ISO / TS 15066. Il nuovo regolamento introduce anche obblighi più stringenti per i fabbricanti di software di controllo e di intelligenza artificiale integrati nelle macchine, con l’ obiettivo di ridurre i rischi derivanti da errori algoritmici.
COESISTENZA UOMO MACCHINA L’ integrazione di un cobot all’ interno di una attività produttiva non si risolve solo con il collegamento di cavi e la creazione degli spazi. C’ è anche da affrontare un impatto psicologico con i dipendenti. Oggi Cobot e Robot sono visti, e in parte a ragione, come soppressori di posti di lavoro. Come accaduto nelle grandi fabbriche. Questa paura è evidente e si manifesta palesemente sui social quando si leggono i commenti sotto le notizie legati ai cobot, accade anche sulle nostre pagine. I realtà oggi questo pericolo è lonta- no e in questa fase sono più i vantaggi che i pericoli per i lavoratori nel settore carrozzeria. Per questo per introdurre i cobot serve formazione specifica e non solo tecnica sull’ operatività dei sistemi. Occorre lavorare sulla accettazione culturale: la percezione del“ lavorare accanto a una macchina” non è immediatamenta e necessita di un cambiamento culturale. I cobot sono una nuova generazione di macchine progettate per la collaborazione sicura, riducendo i rischi per la salute e permettendo una distribuzione più equilibrata dei compiti. La vera sfida per le imprese sarà integrare queste soluzioni senza sottovalutare l’ importanza della formazione, affinché la promessa dei robot – aumentare la produttività migliorando al contempo la sicurezza dei lavoratori – diventi una realtà consolidata. Serve però anche una maggiore consapevolezza del lavoratore che non deve vivere con ansia il cambiamento.
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