CAR Luglio/Agosto 2024 | Page 4

Editoriale
Renato Dainotto

EUROPA : dopo il grande salto Green ora serve molta più

LUNGIMIRANZA

L a politica europea nell ’ automotive l ’ ha combinata grossa ? Il Green Deal fortemente voluto da rappresentati politici di nazioni con basso tasso industriale nel settore produzione automobili ha costretto , con una scelta politica ( non dimentichiamolo !), i Costruttori europei a tagliare drasticamente gli investimenti sui motori termici dove ( obiettivamente !) avevamo una supremazia mondiale , per tentare la strada dell ’ elettrico . Così facendo siamo andati in rotta di collisione con i Costruttori cinesi , arretrati rispetto a noi sul termico , ma all ’ avanguardia sull ’ elettrico , anche perché controllano la maggioranza delle materie prime necessarie per batterie e motori e godono di energia a basso costo , tutt ’ altro che green . Risultato ? Sul fronte elettrico siamo all ’ alba di un nuovo D-DAY , dove per difendere i faraglioni della vecchia Europa sono stati messi in campo pesanti dazi , che probabilmente non saranno sufficienti . Nel frattempo , i Costruttori europei hanno speso tanto e ora vogliono recuperare . gli utenti invece ? I privati , diciamolo , storcono parecchio il naso di fronte all ’ elettrico . Insomma , cari amministratori europei , siete così sicuri del vostro Green Deal ? Forse , ma chi sono io per dirlo , bisognava misurare meglio tempi , scelte tecnologiche ed esigenze delle nazioni più coinvolte . In Italia , mentre le carrozzerie ( ma anche i ristoranti , i parrucchieri , gli hotel …) si affannano a cercare personale Stellantis taglia la forza lavoro e chiude gli stabilimenti . Un po ’ meno in Francia , ma anche lì la cosa potrebbe sfuggire di mano . In Germania con il costo dell ’ energia alle stelle e l ’ auto elettrica che è crollata ( senza incentivi ) la preoccupazione è tanta . In Serbia si farà la Grande Panda Elettrica : ma non festeggiano , perché l ’ esempio Mirafiori ( 500 elettrica ) non fa ben sperare … Sul piatto c ’ è la sopravvivenza dell ’ industria automobilistica europea , quella più storica : ricordiamo che l ’ auto è nata in Germania , diventata bella e potente in Italia , fantasiosa in Francia . Negli USA è stata trasformata in un bene di massa , di consumo e i giapponesi ci hanno insegnato l ’ affidabilità … I cinesi , invece ? I cinesi ci stanno spiegando che se possiedi la materia prima , i prezzi li detti tu , alla faccia dei possibili dazi …. Intanto il mercato non mente : i colossi delle start-up elettriche tremano . Fisker giunge al secondo fallimento , Rivian non decolla , anzi ( valore in Borsa -92% in tre anni ), come il potenziale costruttore di camion elettrici Nikola ( -95%) e persino Tesla ha preso il trend del “ gambero ”. Insomma , se tutto questo fosse accaduto all ’ interno di un ’ azienda privata sarebbero cadute molte teste . Invece al momento di andare in stampa si tenta ancora di rimettere al comando dell ’ Europa chi ha sognato il grande salto verde senza guardare cosa stava per succedere … E ora ? Vedremo se la prossima amministrazione innesterà la marcia prudente … Intanto , carrozzieri italiani , buone ferie …

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