CAR Lug/Ago 2025 | Page 4

Editoriale
Renato Dainotto

C’ era una volta l’ auto

STATUS SYMBOL

C’ era una volta lo status symbol a quattro ruote. Avere una macchina importante, blasonata da un marchio esclusivo era un punto di arrivo. Era avercela fatta, farsi notare, essere importante. Era … L’ automobile è sempre più oggetto da museo che da ambizione. Schiacciata dalla politica, additata dei mali del pianeta, combattuta dalle amministrazioni comunali come dalla Commissione Europea: ha perso fascino. Chi pensava bastasse togliere il roboante motore termico a favore di un ronzante e apparentemente più pulito elettrico si è sbagliato di grosso. Porsche è meno Porsche da quando ha tolto il termico dalla Macan, con vendite precipitate anche in Cina, l’ Eldorado della trazione elettrica. Luca De Meo, l’ enfant prodige di Sergio Marchionne che presa la guida della Renault in una fase difficilissima, dopo lo scandalo che ha travolto la precedente dirigenza e incrinato il rapporto con Nissan e Mitsubishi, ha fatto grandi cose, non ha sbagliato un colpo riportando in zona sicurezza la Casa della Losanga. Eppure molla il testimone, a sorpresa, per passare al settore della moda di lusso. Neanche Conte, allenatore del Napoli, dopo lo scudetto è riuscito a lasciare la squadra. De Meo lo ha fatto, in un momento apice della sua carriera. Solo lui conosce le esatte motivazioni, ma probabilmente incide il declino del settore in Europa, un’ Europa politica in cui si è battuto per una revisione delle norme stringenti del Green Deal e che la politica e la burocrazia europea sembrano non volere cambiare. Probabilmente ha analizzato la situazione e ha capito che più di così non si poteva fare guidando un Gruppo automobilistico con testa, muscoli e cuore in Europa. Questo clima di ostracizzazione del termico ha spento l’ entusiasmo dei giovani, che non vengono più sedotti dalle quattro ruote. I giovani hanno altri richiami, sirene differenti dalle precedenti generazioni. Intanto il mercato europeo e quello italiano stanno entrando in un vortice: si vendono sempre meno auto nuove, così i listini salgono e più il prezzo si fa proibitivo, meno auto vengono targate. Al momento continua a tirare l’ usato, il porto sicuro per chi dell’ auto non può fare a meno. La politica è in agguato e nuove limitazioni alla circolazione rischiano di tirare il freno anche a questo comparto dell’ automotive. L’ incertezza è il peggiore nemico dell’ economia. Al rientro dalle vacanze scopriremo cosa succederà al costo dell’ energia: probabilmente tutta la bellicosità che si respira in Asia e Medio Oriente non farà bene al prezzo del petrolio. Gas, benzina, corrente elettrica: se si infiammano correrà ancora l’ inflazione. L’ automotive è attaccato a un filo in Europa e non è un cavo elettrico. Ce lo dicono gli analisti con dati preoccupanti sulla reale occupazione della capacità produttiva. Che fare? Niente, non ci resta che aspettare un eventuale coup de théâtre da parte dell’ Europa. Mai dire mai.

4