Call of Cinema #6 Numero 6 2019 | Page 6

Data di uscita:28/03/2019

Durata: 109 min.

Genere: Fantascienza, Thriller

Regista:Rupert Wyatt

Voto su R.T.:44%

Captive State

Troppe cose ma poco tempo

Questo film ha una problematica non da poco: è incompleto; questa cosa rovina parecchio la pellicola che tutto sommato non era neanche brutta anzi aveva il suo perché, quindi si spera un seguito che risponda a tutte le domande lasciate indietro e porti un fine degna di tal nome. Il film è diretto da Rupert Wyatt (L'alba del pianeta delle scimmie) mentre il cast è composto da: John Goodman (Un impresa da Dio, Transformers 3-4) che interpreta William Mulligan, Ashton Sanders (Moonlight) che interpreta Gabriel Drummond, Jonathan Majors che interpreta Rafe Drummond, Vera Farmiga (Il bambino con il pigiama a righe, The Departed) che interpreta Jane Doe. Il film vede la terra conquistata dagli alieni e gira in torno ai tre protagonisti: William Mulligan, un ispettore, che si occupa di trovare terroristi, Gabriel Drummond, fratello più piccolo di Rafe, che spera di scappare con un amico e la fidanzata in barca, e Rafe Drummond, fratello di Gabriel, che lavora nella resistenza. Le loro vie si incroceranno più volte fino a al finale che è troppo aperto. La trama è piuttosto originale perché presenta uno schema atipico sia per quanto riguarda la struttura narrativa, sia per quanto riguarda lo svolgimento in sé, poi intrattiene ma risulta un po lenta e ha una giusta durata. Come ormai detto varie volte presenta un finale troppo aperto chiuso solamente con una frase che apre spazio a un seguito visto come sono disposti i tre protagonisti alla fine. I personaggi sono troppi, vengono presentati in maniera minima e si contano sulle dita di una mano quelli con una buona caratterizzazione. La CGI è molto buona basti vedere le navi aliene o gli alieni in se e la regia è buona, non ha sbavature. La colonna sonora ha un ottimo comparto audio e ha ottime canzoni di accompagnamento, nella norma. La sceneggiatura è buona: i dialoghi sono ben scritti, i colpi di scena funzionano ma qualcuno è prevedibile e le ambientazioni rispecchiano bene una sorta di post -apocalisse dovuta però agli alieni, basti vedere alcune scene rappresentanti quartiere di Chicago. Se questo film avesse avuto almeno una mezz’ora in più, avrebbe molto probabilmente avuto le carte per combattere per il film dell’anno a mio parere.

Voto di Muso:

6