INTERVISTA A
PAZZINI GIAN MARCO
SAVIGNANESE
In
questo
numero
abbiamo
realizzato due interviste a giocatori
del campionato di Eccellenza girone
B. Il primo intervistato è stato
Pazzini Gian Marco portiere della
Savignanese di mister Farneti
Da tanti anni sei alla Savignanese,
cosa ti lega alla società?
Sono arrivato a Savignano dopo
l’infortunio avuto a Rimini, sono stato
fermo sei mesi, poi verso novembre
di 5 anni fa la Savignanese mi ha
chiesto se potevo andare per due
partite perché avevano il loro
portiere infortunato. Dopo queste
due partite mister Farneti mi ha
chiesto se potevo rimanere per tutta
la stagione. Di anno in anno, la
società appena finiva il campionato
mi chiamava per chiedermi se avevo
intenzione di rimanere. Io mi trovo
molto bene con mister Farneti che
devo anche ringraziare per aver
creduto in me dopo l’infortunio al
polso. Ringrazio anche Federico
Gozzi l’allenatore dei portieri che
ormai è diventato anche un amico.
Alla Saviganese s’è un bel ambiete
che ti permetti di lavorare bene, non
ci manca niente, abbiamo anche il
sintetico a fianco al campo. Inoltre
faccio
anche
l’allenatore
dei
portierini delle annate 2009, 2008,
2007, 2006 al pomeriggio.
bambini/ragazzi, dei genitori, delle
famiglia in tribuna, sarebbe una bella
cosa.
Parlaci un po' di Farneti...
Ho solo 26 anni ma credo proprio
che tra tutti gli allenatori che ho avuto
sia il più preparato, ha tanti anni di
esperienza. Sono veramente in
pochi a cpierne di carlio come lui, lo
ascolto molto volentieri quando parla
perché ti spiega il calcio sia alla
lavagna che quando siamo in campo.
Hai scelto tu di fare il portiere?
Cosa apprezzi di questo ruolo?
Ho cominciato a fare il portiere
perché mi è sempre piaciuto. Mio
padre faceva il portiere, mio fratello
maggiore anche, ho sempre visto i
guanti in casa, fin da piccolo mi sono
sempre infilato nella porta. Io credo
sia il ruolo più bello, è uno sport
dentro A me piace la responsabilità
che ci si sente addosso quando si
entra in campo,che è sia la cosa più
bella che la cosa più brutta, perché
dopo c’è solo la porta. Eè ino sport
nello spoer percheè noi abbiamo
regole diverse, siamo allenati in
maniera diversa… non lo cambiere
con niente al mondo.
Nella rosa attuale ci solo 6-7
giocatori che da diversi anni sono
alla Savignanese…
Si, anche se la scorsa stagione la
cosa è stata ridimensionata, per vari
motivi 2-3 giocatori che erano alla
Savignanese anche da 10 anni se ne
sono andati, il gruppo storico era più
numeroso. Ci sono giocatori che
come me sono li da 5 anni come
Dormi, Vandi, Righi che sono qui da
3-4 anni, il miter che credo siano 10
anni, Casadei che era andato via ma
tre anni fa è tornato, Credo che una
componente molto importante sia il
gruppo. Siamo un gruppo fantastico,
è impossibile che chi arriva non si
integri facilmente. Abbiamo creato
una bella alchimia tra giovani e
“medio giovani” come me.
Qualche parola sul pubblico che
viene alla partita?
Purtroppo non abbiamo tante
persona che ci seguono, ci sono
squadre di categorie anche inferiori
che hanno dmolte persone alle loro
partite. Io sono riuscito a portare i
miei portierini a fare il raccattapalle,
vado fiero di questa cosa, è bello che
si avvicinino alla prima squadra.
Credo bisognerebbe fare qualcosa
per incentivare le persone a venire
allo stadio. Si dovrebbe incentivare
la presenza del settore giovanile che
vanta un grosso numero di
Hai un portiere professionista
come riferimento?
No non ho un mio idolo, se devo fare
un nome, per le mia caratteristiche,
faccio quello di Júlio César dell’Inter.
Dopo il Rimini, assieme al Faenza
avete la miglior difesa, credo che
per un portiere questo sia un dato
importante, credo sia anche
merito tuo…
Come dice il mister quando ci si
difende si inizia dagli attaccanti,
quindi credo sia marito di tutti. Fa
piacere perché quello che rimane e
che il.. Quando di vince o si perde i
meriti o demriti sono di tutti. L’unico
peccato è quelli di aver preso ben tre
gol a Gaggio Montano contro il Faro
Coop perché potevamo avere una
difesa ancora migliore. Ogni partita è
a se e sono cose che ci stanno.
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numero 7 del 9 novembre 2016 pag. 2