CalcioEmiliaRomagna Magazine Numero 5 | Page 2

INTERVISTA A CAMPORESI MARCO ALLENATORE REAL DOVADOLA Quali sono le motivazioni che l’hanno portata a fare l’allenatore delle giovanili? Ho iniziato ad allenare molto presto, avevo soltanto 21 anni e ancora giocavo. Purtroppo gli infortuni mi hanno obbligare a smettere pochi anni dopo ma la passione che mi lega a questo sport è, da sempre, molto forte e così ho sentito il bisogno di provare a trasmettere ai ragazzi quello che mi portavo dentro. E vedere giovani compiaciuti nel rincontrarmi a distanza di anni mi ripaga dei sacrifici fatti. Se non sbaglio questo è il primo anno che allena una prima squadra; c'è molta differenza rispetto alle giovanili? La differenza sostanziale tra prima squadra e settore giovanile sta nell'importanza del risultato: è il parametro principale per giudicare il lavoro del gruppo quando parliamo di prima squadra, mentre passa in secondo piano nei giovani. Questo porta anche ad una gestione del gruppo diversa: nelle giovanili si ha come obiettivo principale la crescita psico-fisica del ragazzo, da preservare, a volte, anche a discapito del gruppo. In prima squadra viene prima il gruppo del singolo individuo, sempre! Con i ragazzi della squadra che tipo di rapporto ha? In questo anno di rifondazione per il Real credo che la nostra forza debba partire proprio dal gruppo. Io ho la fortuna di avere un gruppo di ragazzi eccezionali. Non è sempre facile mettere d'accordo 30 persone ma quando gli obiettivi sono condivisi e c'è la volontà di discutere dei problemi in maniera costruttiva e propositiva, provando a venirne fuori insieme, se ne esce sempre più forti! Crediamo tutti fortemente in questa salvezza e gli ultimi risultati lo dimostrano. Il modulo di gioco di norma è sempre lo stesso oppure cambia a seconda dell’avversario? Abbiamo provato inizialmente a seguire una linea di pensiero che mi vede molto incline a schierare una linea difensiva a 4 ed un centrocampo a 3 con vertice basso, schierando di volta in volta gli attaccanti in maniera diversa, ma abbiamo dovuto fare i conti con un ottobre sfortunato dal punto di vista degli infortuni (8 giocatori fuori, senza nemmeno un infortunio muscolare) che mi hanno obbligato a cambiare spesso sistema di gioco. Un commento sulla partita di ieri che era uno scontro diretto ed è stata anche la prima vittoria della stagione. Savarna è stata una tappa fondamentale per il nostro cammino, i ragazzi meritavano una vittoria che spesso ci era sfuggita per ingenuità. Finalmente il nostro campionato può cominciare. La classifica non è delle migliori, purtroppo siete penultimi; c’è qualcosa che non ha funzionato a dovere fino ad ora? Abbiamo una rosa composta per metà da giocatori arrivati in estate; inoltre abbiamo un gruppo giovane. Queste due componenti hanno fatto si che ci volesse un periodo di adattamento, diventato più complicato dalla mancanza iniziale di risultati. Siamo stati bravi a reagire, ora dobbiamo continuare ad avere fame! Per concludere qualche parola sulla società... Nella nostra condizione di classifica sarebbe stato facile, come accade a tutti i livelli, puntare il dito per trovare il colpevole. Questo non è successo perché è una società che ha alle spalle uomini (prima che dirigenti) che sanno valutare in maniera serena il nostro cammino, senza creare inutili pressioni all'ambiente. CalcioEmiliaRomagna.Com CalcioEmiliaRomagna MAGAZINE Numero 5 del 26 ottobre 2016 pag. 2