SOCIALE
Quel che rende l’Interamnia World Cup un evento unico nel suo genere è la forte connotazione sociale che
ne fa una “piccola Olimpiade della pallamano”, come è stata ribattezzata diversi anni fa. È indubbio, infatti,
il ruolo che lo sport riveste nel mondo per lanciare ponti in favore della pace e della fratellanza fra i popoli,
come le Olimpiadi dimostrano a tutt’oggi.
Prerogativa del torneo, che ne costituisce una delle caratteristiche di maggior vanto, è quella di aver sempre
rivolto l’invito a partecipare a tutti, senza alcuna preclusione di razza, sesso, religione o colore politico e di
essersi sempre adoperata per l’abbattimento di barriere politiche, offrendo la possibilità di partecipare al
torneo anche a compagini di nazioni in conflitto tra di loro.
A Teramo, infatti, in momenti carichi di tensione, si sono trovate assieme squadre del Libano e di Israele,
dell’Iran e dell’Iraq , dell’Inghilterra e dell’Argentina, della Bosnia e della Serbia, della Cina e di Taiwan, con un
importante messaggio di pace e di unione tra i popoli da scambiarsi nel segno dello sport. Alti e solidi valori
vissuti costantemente anche attraverso momenti di elevato valore simbolico, come la Squadra della Pace del
2004 che ha visto l’incontro di giocatori provenienti da paesi in guerra tra loro e il riconoscimento UNICEF
che, nel 1989, ha dichiarato Teramo “Città aperta al mondo”.
E ancora più recentemente, in occasione della celebrazione del suo quarantennale, si è colta l’occasione
per invitare i popoli del mondo, riuniti per la kermesse sportiva, a siglare la “Carta di Teramo” assumendo
l’impegno a compiere azioni positive in favore dello sviluppo della pace, forti delle esigenze e delle richieste
di aiuto indicate dai bambini di tutto il mondo partecipanti al concorso “Il Leader di domani”; il percorso,
caratterizzato dallo slogan “Verso un Mondo Nuovo”, era stato avviato già nel 2009, dopo il terremoto de
L’Aquila, città capoluogo d’Abruzzo, con il messaggio lanciato dai giovani della Coppa riuniti a Teramo, ai
grandi governanti del G8, riuniti nella città colpita dal sisma.
La Squadra della Pace (United World Team)
In occasione della sua 32a edizione, l’Interamnia World Cup ha realizzato un’iniziativa di particolare pregio, che ha consentito a 24 giocatori di 5 continenti di
far parte, per 7 giorni, di una squadra ideale ed unica al mondo, la “United World
Team” o meglio, la “Squadra della Pace”.
La originale compagine è stata composta da atleti di Paesi nemici, in guerra o
con forti tensioni politiche e diplomatiche, provenienti da Cina e Taiwan, da Corea del Sud e Corea del Nord, dall’India e dal Pakistan, da Iraq e Kuwait, dall’Iran,
da Israele, Palestina e Libano, dagli Stati Uniti d’America e da Vietnam e Afghanistan, dal Marocco e dall’Algeria; da Bosnia, Croazia, Kosovo e Serbia; da Turchia
e Cipro con la partecipazione aggregante dell’Italia, quale paese ospitante e di
una rappresentanza dell’Oceania, con un giocatore australiano, a dare senso di
compiuta universalità.
L’evento, che non ha avuto precedenti nel mondo dello sport, ha posto l’indice
sul superamento di tutte le logiche di conflitto, di tutte le linee di confine materiali e immateriali, che dividono i popoli e le culture.