IN 42 ANNI…
La Interamnia World Cup è uno dei maggiori e più longevi tornei internazionali che, negli anni, ha assunto un
ruolo di primo piano nella promozione dello sport e della pallamano in particolare, imponendosi all’attenzione
internazionale tanto da essere stata definita dalla Federazione Internazionale Handball (IHF), nel 2002, “il
torneo giovanile di handball più importante del mondo”.
Nata nel 1973, la manifestazione si svolge ininterrottamente durante la prima metà del mese di luglio e, in 42
anni di attività, si è imposta come uno dei principali appuntamenti in campo mondiale, che offre l’opportunità
alle formazioni giovanili di iniziare a misurarsi su un palcoscenico internazionale e, alle squadre maggiori,
l’occasione di un’adeguata preparazione atletica per i principali campionati.
Aspetti tecnici-sportivi
La Coppa Interamnia ha il merito:
di essere riuscita, ad accogliere – di anno in anno – (con una media
di 42 nazioni all’anno negli ultimi 23 anni) in un’unica sede, Teramo,
ben 8.427 squadre di 114 nazioni, che costituiscono più del 54%
di tutti i Paesi del mondo e più del 74% di tutte le nazioni in cui è
praticato l’handball;
di aver sempre privilegiato la qualità dei partecipanti (a dispetto della
quantità) annoverando, sin dal 1983, tra i protagonisti di maggior
riguardo:
tecnici, dirigenti ed atleti di squadre nazionali Under 21 di 54 nazioni,
in rappresentanza dei 5 continenti, per un totale di 259 squadre, 145
maschili e 114 femminili (tra queste anche le squadre maschili campioni del mondo della categoria dell’Unione Sovietica e dell’Egitto
e femminili dell’Unione Sovietica, della Romania, della Danimarca e
della Russia); tecnici, dirigenti ed atleti di squadre giovanili dei più
prestigiosi club d’Europa (di cui 14 vincitori di Coppe Europee per
squadre seniores, in rappresentanza di 9 nazioni e 132, che hanno
preso parte a Coppe Europee per squadre seniores, in rappresentanza di 31 nazioni); illustri personalità dell’handball mondiale, (dirigenti
ed allenatori / ex atleti di fama internazionale) giornalisti (della carta
stampata e di importanti telemittenti) e fotoreporters;
di aver fornito un prezioso contributo, oltretutto:
alla crescita della classe arbitrale ospitando, sino ad oggi, 2.887 ar-
bitri di 72 nazioni, di 4 continenti;
all’evoluzione tecnica di nazioni sportivamente sottosviluppate che, attraverso l’Interamnia World Cup, hanno potuto
affacciarsi per la prima volta alla ribalta intercontinentale (ne
citiamo alcune: Afghanistan, Albania, Andorra, Armenia, Bangladesh, Camerun, Colombia, Congo, Costarica, Gabon, Ghana, Gibuti, Groenlandia, Guinea, Hong Kong, Honduras, India,
Irlanda, Kenya, Libano, Libia, Liechtenstein, Malta, Mongolia, Mozambico, Nepal, Nigeria, Nuova Caledonia, Palestina,
Panama, Peru’, Rep. Domenicana, Reunion, Tibet, Uruguay,
Zimbabwe, Yemen
di aver favorito la nascita di tanti altri tornei nel mondo e di
aver incrementato la diffusione dell’handball in campo internazionale rafforzandone anche l’immagine e la credibilità.