La zona di Bolgheri trae le sue origini agli inizi degli anni‘ 60 quando il Marchese Incisa Della Rocchetta, che frequentava le zone vinicole della Francia, decise di piantare, nella sua tenuta a Bolgheri, barbatelle di Sauvignon perché secondo lui le condizioni del suolo e climatiche si avvicinavano molto a quelle di Bordeaux dove a casa di amici consumava questi meravigliosi vini dal taglio bordolese. Presto a Bolgheri nacquero tante aziende vitivinicole, tutte produttrici di vini rossi dai vitigni internazionali: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, in purezza o con il famoso taglio bordolese“ inventato” a Bordeaux. Qui, non usando uve tipiche della Toscana non potevano avere la Doc o la Docg e spesso i vini venivano chiamati con la dicitura“ Vino da Tavola”. Per vendere all’ estero, questi vini molto strutturati ed eleganti che nulla avevano a che vedere con il vino da tavola, i giornalisti americani hanno cominciato a chiamarli i“ Super Tuscan” è così rimase il loro nome fino ai giorni nostri, un nome associato ai vini di qualità della zona di Bolgheri, una categoria a parte, non classificati con le denominazioni legali in vigore. Qui le ottime aziende sono tantissime ma ci limiteremo a citarne solo alcune: Tenuta San Guido con il Sassicaia, Ornellaia, Podere Sapaio, Tenuta Argentiera, Podere Grattamacco, Le Macchiole, Tenuta Guado al Tasso, Batzella, Castello di Bolgheri.
Marche Dal punto di vista viticolo le Marche rappresentano un punto di riferimento per la diffusione del vino italiano nel mondo. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Fazi Battaglia con la sua bottiglia verde ad anfora e la piccola pergamena attaccata al collo della bottiglia ha fatto strada a tante aziende in giro per il mondo. La stessa Italia e la vicina Roma hanno avuto a livello commerciale ottimi riscontri per molti anni. Tuttora la magia prosegue ma sugli scaffali dei negozi oggi troviamo tantissimi altri ottimi vini, anche dalle Marche e dall’ estero. I vini bianchi più diffusi delle Marche sono il Verdicchio dei Castelli di Jesi ed il Verdicchio di Matelica, ottimi compagni per un piatto di pasta con pesce, per i frutti di mare, carni bianche, anche anatra e oca. Per le ostriche il Verdicchio di Matelica rende l’ abbinamento migliore. Tra le aziende storiche a Jesi possiamo trovare Bucci, Colonnara, Sartarelli, Fattoria Coroncino, qualche azienda biodinamica come Stefano Antenucci, Tenute Dottori e rimarremo stupiti nell’ assaggiare alcuni dei loro vini con annate di 20 / 30 anni fa perfettamente conservati. Il Verdicchio di Matelica ha una storia più recente e bisognerà aspettare qualche anno per deliziarci con annate vecchie, che saranno senza dubbio molto interessanti perché le potenzialità d’ invecchiamento sono uguali a quelle del Verdicchio di Jesi ed anche superiori, vista la struttura e l ' acidità del vino ancora giovane.
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