Beyond Taste Holiday 2017 - 2018 Edition BT XMAS 17 | Page 66

ELENA MATEI WINES La Mesopotamia, denominata anche “la mezzaluna fertile” si trovava tra le due rive dei fiumi Tigri ed Eufrate, esattamente nella parte nord della Siria e dell’Iraq di oggi ed è stata la regione dove furono scoperti i primi semi d’uva intorno all’anno 8000 a.C. mentre le testimonianze dei primi vini nella storia risalgono, sempre in Mesopo- tamia, intorno all’anno 5000 a.C. Da questo posto, con un microclima ideale per l’agricoltura, provengono anche le prime rudimentali colture di grano e di altri cereali. L’anello più importante nella lunga storia del vino fino ai giorni nostri spetta agli antichi romani, in quanto furono loro 2000 anni fa i primi a contribuire alla diffusione della cultura del legno con le quali veni- vano costruite le botti, poi è suben- trata l’importanza della loro gran- dezza nel rilasciare i vari sentori e per modulare il tannino, per arrivare ad un buon equilibrio finale del vino. Sono tutti piccoli passi che hanno contribuito a far diventare il vino quello che è oggi non esclu- dendo le scelte di chi produce meravigliosi vini senza l’utilizzo del legno ma esclusivamente in acciaio, cemento o anfore, oppure di utiliz- zare solo il legno, scelte fatte ognuna in base alle esigenze dell’uva, del terreno, delle condizio- ni climatiche, per scelta del vignaio- lo dopo vari esperimenti di vinifica- zione o per tradizione basandosi su anni di lavoro dei vignaioli della zona su una tipologia di uve autoc- tone. 65 La famosa Francia, regina incon- trastata del vino, deve la sua fama vitivinicola anche lei al passaggio delle armate romane nei suoi terri- tori perché come dicevamo prima, i soldati dell’Impero Romano, porta- vano nei territori conquistati le barbatelle di vite dall’Italia ed inseg- navano alle popolazioni locali a coltivare le piante di vite ed a pro- durre il vino. Il merito indiscusso della Francia per il suo successo vitivinicolo fu quello di capire come ed iniziare a produrre vini di altissi- ma qualità prima di tutti gli altri e quindi di vantare, come nessun altro popolo, una lunga storia vitivi- nicola di qualità iniziata 300/400 anni fa con i monaci delle abbazie e mai interrotta fino ai giorni nostri, tralasciando la viticoltura solo nel buio periodo della filossera, iniziato nella metà dell’800 in Francia e propagatosi a catena in tutti gli altri paesi per un totale di quasi 100 anni. Questa malattia proveniente dall’America provocava la morte lenta della pianta ed era causata da piccoli insetti parassiti che attacca- vano la vite alle radici. Furono in quel periodo distrutte le viti di tutta l’Europa e poi di tutte le altre zone viticole del mondo. La malattia fu sconfitta solo dopo tanti anni di ricerche, piantando i tralci di vite italiane sulle radici americane, “piede americano”, che sembrava non essere gradite dai piccoli insetti parassitari. L’unico paese al mondo non attaccato dalla fillossera, quindi con le radici originarie “a piede franco” è il Cile mentre in tutti gli altri paesi si sono salvate solo le viti piantate sui terreni sabbiosi, quelli vulcanici o situati nelle altitudini molto elevate.