Piemonte
Il Piemonte confina con la Valle
d'Aosta, la Francia, la Lombardia e
la Liguria ed è una delle regioni
italiane più importanti nella pro-
duzione di vino di alta qualità.
Relativamente vicina alle rinomate
zone vinicole della Francia ed alle
migliori scuole enologiche francesi,
ha iniziato il suo percorso di qualità
seguendo proprio l’esempio dei
rinomati vini francesi. I ricchi pro-
prietari di terreni vitati dell’epoca
hanno trascinato col tempo anche i
piccoli viticoltori che oggi, a distan-
za di qualche generazione, spesso di
contadini, sono il fiore all'occhiello
della viticoltura italiana producendo
alcuni vini che non hanno niente da
invidiare ai cugini francesi.
Tra i vini rossi prodotti nel Piemon-
te il più rinomato è il Barolo, seguito
dal Barbaresco, due vini da lungo
invecchiamento, strutturati, entram-
bi prodotti con uve Nebbiolo al
100%. Altri vini rossi conosciuti
sono: Gattinara, Ghemme, Nebbiolo
d’Alba, Dolcetto d’Alba, Barbera,
Freisa, Grignolino, Carema, Ruchè,
Brachetto d’Acqui, mentre tra i vini
bianchi, prodotti in percentuale
minore rispetto ai rossi e spesso
ingiustamente trascurati, meritano
l’attenzione: Roero Arneis, Erbaluce
di Canussio, Moscato d’Asti, Corte-
se di Gavi, Loazzolo e lo Chardon-
nay. Il Brachetto d’Acqui, il Mosca-
to d’Asti ed il Cortese di Gavi ven-
gono utilizzati per la maggior parte
per produrre vini spumanti
con il metodo Charmat ma incon-
triamo anche vini da Cortese di
Gavi spumantizzati con il metodo
Classico, con oltre 10 anni sui lieviti
come La Scolca d’Antan Classico e
Rosè, punte d’eccellenza della
storica azienda Soldati La Scolca.
Negli ultimi tempi si affacciano sul
mercato produttori di bollicine di
qualità, come il vignaiolo Gianni
Brignolio, con il suo Metodo Classi-
co, Pinot Nero e Chardonnay, con
36 mesi sui lieviti.
Tra i produttori di Barolo figura dal
1761 Giacomo Borgogno & Figli,
dal 1861 Marchesi di Barolo, dal
1770 Giacomo Conterno, giusto per
citarne alcuni storici. Degni da
menzionare tra i tantissimi ottimi
produttori: Domenico Clerico,
Vietti, Gianni Gagliardo, Vajra,
Roberto Voerzio, Boroli, Palladino,
Mascarello Giuseppe, Ettore Ger-
mano, Fratelli Alessandria, Cavallot-
to, Rinaldi.
Per il Barbaresco, un’altro mito del
Piemonte, esprime molto bene il
suo territorio Gaja, ma anche Moc-
cagatta, Negro Giuseppe, Rizzi,
Bruno Rocca.
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