ELENA MATEI WINES
La Mesopotamia, denominata
anche “la mezzaluna fertile” si
trovava tra le due rive dei fiumi
Tigri ed Eufrate, esattamente nella
parte nord della Siria e dell’Iraq di
oggi ed è stata la regione dove
furono scoperti i primi semi d’uva
intorno all’anno 8000 a.C. mentre le
testimonianze dei primi vini nella
storia risalgono, sempre in Mesopo-
tamia, intorno all’anno 5000 a.C. Da
questo posto, con un microclima
ideale per l’agricoltura, provengono
anche le prime rudimentali colture
di grano e di altri cereali.
L’anello più importante nella lunga
storia del vino fino ai giorni nostri
spetta agli antichi romani, in quanto
furono loro 2000 anni fa i primi a
contribuire alla diffusione della
cultura del legno con le quali veni-
vano costruite le botti, poi è suben-
trata l’importanza della loro gran-
dezza nel rilasciare i vari sentori e
per modulare il tannino, per arrivare
ad un buon equilibrio finale del
vino. Sono tutti piccoli passi che
hanno contribuito a far diventare il
vino quello che è oggi non esclu-
dendo le scelte di chi produce
meravigliosi vini senza l’utilizzo del
legno ma esclusivamente in acciaio,
cemento o anfore, oppure di utiliz-
zare solo il legno, scelte fatte
ognuna in base alle esigenze
dell’uva, del terreno, delle condizio-
ni climatiche, per scelta del vignaio-
lo dopo vari esperimenti di vinifica-
zione o per tradizione basandosi su
anni di lavoro dei vignaioli della
zona su una tipologia di uve autoc-
tone.
65
La famosa Francia, regina incon-
trastata del vino, deve la sua fama
vitivinicola anche lei al passaggio
delle armate romane nei suoi terri-
tori perché come dicevamo prima, i
soldati dell’Impero Romano, porta-
vano nei territori conquistati le
barbatelle di vite dall’Italia ed inseg-
navano alle popolazioni locali a
coltivare le piante di vite ed a pro-
durre il vino. Il merito indiscusso
della Francia per il suo successo
vitivinicolo fu quello di capire come
ed iniziare a produrre vini di altissi-
ma qualità prima di tutti gli altri e
quindi di vantare, come nessun
altro popolo, una lunga storia vitivi-
nicola di qualità iniziata 300/400
anni fa con i monaci delle abbazie e
mai interrotta fino ai giorni nostri,
tralasciando la viticoltura solo nel
buio periodo della filossera, iniziato
nella metà dell’800 in Francia e
propagatosi a catena in tutti gli altri
paesi per un totale di quasi 100
anni. Questa malattia proveniente
dall’America provocava la morte
lenta della pianta ed era causata da
piccoli insetti parassiti che attacca-
vano la vite alle radici. Furono in
quel periodo distrutte le viti di tutta
l’Europa e poi di tutte le altre zone
viticole del mondo. La malattia fu
sconfitta solo dopo tanti anni di
ricerche, piantando i tralci di vite
italiane sulle radici americane,
“piede americano”, che sembrava
non essere gradite dai piccoli insetti
parassitari. L’unico paese al mondo
non attaccato dalla fillossera, quindi
con le radici originarie “a piede
franco” è il Cile mentre in tutti gli
altri paesi si sono salvate solo le viti
piantate sui terreni sabbiosi, quelli
vulcanici o situati nelle altitudini
molto elevate.