Meno burocrazia
per il viadotto
di Genova
Massimo Cestelli Guidi*
Il nuovo viadotto realizzato a Genova in sostituzione
del viadotto Morandi è stato progettato e realizzato
dal Gruppo Salini-Impregilo con Fincantieri
in base ad una soluzione progettuale di Renzo Piano.
L’opera con uno schema statico molto semplice,
utilizzato fin dagli anni 60-70 per molti viadotti, è risultata
però elegante nella sua semplicità. Il viadotto
ricollega la viabilità a Genova, interrotta con il crollo
parziale del viadotto Morandi verificatosi nell’Agosto
del 2018.
Il viadotto è stato “inaugurato” (come ha scritto il
Corriere della Sera), recentemente il 28 Aprile 2020,
anche se l’opera non era del tutto terminata. In quella
data si era posizionato in opera l’ultimo contenitore
metallico dell’impalcato stradale ma mancava buona
parte dell’impalcato del viadotto, mancavano le sovrastrutture
oltre che il collaudo statico finale dell’opera.
Forse il Governo ha effettuato questa “inaugurazione
prematura” per dare lustro al proprio operato in
un momento attuale molto delicato perché, a causa
della pandemia, si sono verificati alcuni malumori
nella valutazione dell’operato del Governo.
In ogni caso il Presidente del Consiglio, che ha
presenziato all’inaugurazione, ha giustamente lodato
con orgoglio questo prodotto del lavoro italiano, rilevando
anche il fatto che l’opera era stata realizzata in
tempi tanto brevi rispetto a quelli che normalmente
occorrono in Italia.
Esaminando proprio il fatto della realizzazione veloce
di questa opera, fatto che oggi appare quasi miracoloso,
si deve individuare qual è la principale causa
connessa con i tempi brevi di esecuzione. Che la
Salini-Impregilo, oggi la più grande Impresa di costruzioni
italiana, e la Fincantieri, entrambe fiori
all’occhiello dell’Imprenditoria italiana, fossero in
grado di realizzare il viadotto in questi tempi strettissimi,
era un fatto scontato fin dall’inizio, dato che Salini-Impregilo
opera con questi tempi ristretti nei lavori
che esegue all’estero, come anche la Fincantieri
per le commesse che riceve dall’estero.
Al riguardo riporto, come esempio di tempi brevi
di realizzazione, una gara in Nigeria degli anni 70.
L’Impresit (all’epoca non si era ancora fusa con l’Impresa
Girola né tantomeno con Salini) vinse questa
gara con il Governo della Nigeria per la realizzazione
di una diga in terra prevista a Bakolori, nella zona a
nord presso Sokoto, diga per irrigazione a scopo agricolo,
con le opere connesse. La vittoria fu dovuta soprattutto
ai tempi per la progettazione e realizzazione
dell’opera offerti da Impresit, tempi che risultavano
di poco superiori al tempo offerto dalla Società inglese
concorrente per eseguire il solo progetto dell’opera.
La diga e tutte le opere idrauliche sono state progettate
dallo Studio Lotti, mentre il mio Studio ha
effettuato il progetto per un ponte situato a valle della
diga.
È invece eccezionale che Salini-Impregilo sia riuscita
in Italia a mantenere tempi di realizzazione di
un’opera così contenuti, perché normalmente la realizzazione
delle opere, a causa della burocrazia italiana,
viene effettuata in tempi notevolmente più lunghi.
Si deve ricordare quello che successe proprio a
Genova in seguito alla disastrosa inondazione del
2011. Ebbene cinque anni dopo non si era potuta ancora
realizzare la prevista opera di salvaguardia a
causa della burocrazia e l’inondazione eccezionale si
è nuovamente verificata.
Nel caso del nuovo viadotto da realizzare a Genova
si è riusciti a semplificare notevolmente gli ostacoli
burocratici e a restringere i tempi per il benestare di
molte pratiche. In particolare, non è stata effettuata la
gara di progettazione della nuova opera né la gara di
appalto, oltre che per le varie approvazioni: Genio
Civile, Sovrintendenze, Impatto Ambientale, ecc. i
benestare devono essere arrivati in tempo reale e non
con i tempi biblici della burocrazia. È emblematico il
fatto che deve occorrere una tragedia, come quella
verificatasi a Genova con il crollo del ponte, per poter
realizzare nei tempi brevi, che all’estero (anche nei
principali Paesi europei) sono la normalità.
22 | la PROPRIETÀ edilizia • Luglio 2020