Dove va l’architettura italiana... SEGUE DA PAG. 8
Giuseppe DE PASQUALE FIRENZE 2005
Rel.: Alberto Breschi / Correl.: Eva Parigi
Simona FERRI FERRARA 2005
Rel.: Michela Toni
Virgilio GAMBA FIRENZE 2003
Rel.: L. Macci / Correl.: U. Baldassarri
Mattia GHINELLI VENEZIA 2005
Rel.: Prof. Alberto Ferlenga
Elisa GIANNINI VENEZIA 2003
Rel. Enzo Cucciniello / Correl. Francesco Calzolaio
Cristian GORI FIRENZE 2005
Rel.: Censini Gianfranco / Correl.: Maskineh Charbel
Maria Gabriella MONACA FERRARA 2004
Rel.: Carlos Llop Torne - Antonio Ravalli
Serena NICOLO’ CHIETI 2004
Rel.: Alberto Clementi
Maria Flavia PETITTI FERRARA 2003
Rel.: Claudio Alessandri / Correl.: Gianluca Rossi
Alessandro QUADRELLI FERRARA 2004
Rel.: Alberto Piancastelli / Correl.: F. Poggi - S. Isani
Natascia TASSINARI FERRARA 2003
Rel.: Ippolito Pizzetti / Correl.: Daniela Moderini
Stefano TEODORANI FIRENZE 2002
Rel.: Marco Bini / Correl.: Marcello Balzani
Luca TONTINI FIRENZE 2004
Rel.: Silvio Van Riel / Correl.: Alberto Ridolfi
Chiara UGOLINI CAMERINO 2004
Rel.: Pippo Ciorra
Maria Gabriella
disordinato, nervoso delle generazioni che si stanno affacciando
adesso all’architettura, che si sono laureate ma non lavorano
ancora. Sono interessanti perché questi giovani hanno allargato
il loro campo di ricerca, forse anche per disperazione, e
guardano da molte parti contemporaneamente”. Come dire
che nelle difficoltà i giovani hanno cominciato ad avere un
approccio diverso alla materia, più variegato e difficile e, in
prospettiva, più competitivo. Così le loro fonti di riferimento ed
ispirazione, prima prevalentemente figurative, sono diventate
ora anche fortemente letterarie ed hanno anche ampliato il
loro campo d’azione, non solo esplorando altri settori della
produzione artistica o espressiva, ma anche fisicamente, poiché
si occupano del territorio.
Questo emerge anche dalle loro tesi di laurea presenti all’ultima
Architesi, così diverse da quelle di 10-12 anni fa, per esempio.
Senza nulla togliere alle precedenti, queste hanno qualcosa
in più e ciò deve confortare anche i “vecchi” architetti, perché
espressione di una qualità crescente che si riflette nella
professione che nella qualità assoluta deve ritrovare la propria
forza per elevarsi nuovamente ad essere unica ed ambita.
Luciano Cupioli
Monaca
Maria Flavia
Il progetto per il Campus de Llevant, propone l’edificazione di 150.000 mq per uso
universitario, residenziale, commerciale e settore terziario, in un’area già interessata
da interventi di rigenerazione urbana. L’edificato è disposto
in modo da creare spazi pubblici ridotti, per spingere i suoi
fruitori a colonizzare gli spazi vicini; mentre un’asse
commerciale attrattivo su due livelli, garantirà vitalità giorno
e notte. Le attività sono disposte su tre livelli base (ipogeo,
intermedio, apogeo) da cui emergono edifici in altezza. Il
campus diventa un centro di attrazione ed espansione, nodo
di comunicazione tra realtà fortemente eterogenee.
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Petitti Matteo Zattoni
Questa esperienza nasce dalla volontà di conoscere e sperimentare le tecniche
delle costruzioni in terra cruda, a partire dalla convinzione che la terra, come
materiale da costruzione, possieda una intrinseca attualità al pari di materiali di
antica tradizione, quali il legno e il mattone [...] con fW&