Acciaio inossidabile tra miti e leggende
Che tipologie di acciaio inossidabile esistono e come vengono classificati questi materiali ?
Iniziamo a parlare di acciaio inossidabile quando il contenuto di cromo nella lega metallica è superiore all ’ 11 %. In questa situazione l ’ ossido di cromo risulta stabile all ’ ambiente atmosferico e forma una patina compatta e aderente sul materiale che protegge gli strati sottostanti dal proseguire nell ’ attacco corrosivo . Anche lo strato di ossido di cromo può però essere attaccato all ’ aumentare dell ’ aggressività dell ’ ambiente . Possono infatti comparire fessurazioni che espongono nuovamente la superficie metallica rendendola disponibile all ’ attacco corrosivo . Per mantenere le caratteristiche di inossidabilità diviene quindi necessario aumentare il tenore di cromo nella lega , o aggiungere percentuali di altri elementi , come il molibdeno . Il primo acciaio inossidabile classificato è il “ 13 cromo ” costituito da una lega a base ferro cui è stato aggiunto almeno il 12 % di cromo . Il materiale , in normale ambiente atmosferico , crea la patina stabile di ossido e risulta quindi immune ad ulteriori attacchi corrosivi . La resistenza alla corrosione localizzata degli acciai inossidabili viene facilmente comparata attraverso l ’ utilizzo di un parametro detto PRE ( Pitting Resistance Equivalent ) o PREN ( Pitting Resitstance Equivalent Number ), che è un valore dato in funzione della composizione chimica del materiale . Viene normalmente calcolato con la seguente formula :
PREN = % Cr + 3,3 · % Mo + 16 · % N (% in peso )
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