Focus 03/2020
PROTETTI, MA NON TROPPO…
LA SOVRA-PROTEZIONE E I SUOI EFFETTI
SULLE CONDOTTE INTERRATE
di Marco Cattalini
La protezione delle linee interrate
Quando vogliamo verificare l’efficacia dei nostri sistemi di protezione catodica non
facciamo altro che misurare il potenziale elettrochimico di polarizzazione che le nostre
strutture interrate hanno raggiunto come effetto dell’azione dell’impianto di protezione
installato. Spesso, con un po’ di faciloneria, andiamo a cercare un valore preciso al
di sotto del quale ci sentiamo sicuri e dormiamo sonni tranquilli, ma la nostra normativa
di riferimento ISO 15589-1 è estremamente dettagliata a riguardo. Non vengono
indicati valori precisi, quanto intervalli di potenziale elettrochimico che dipendono dal
materiale di cui è fatta la tubazione, dalla temperatura di esercizio, dalle caratteristiche
del terreno (resistività) e dalla presenza o meno di batteri solfato riduttori (SRB).
Tutti i valori sono riferiti a misure “IR free”, cioè misure eseguite con tecniche che permettano
di eliminare il contributo di caduta ohmica nelle letture dovuto ad un eventuale
passaggio di corrente elettrica nel terreno in prossimità dell’area in cui si effettuano
le misure.
Parliamo sempre e comunque di intervalli e non di singoli valori di frontiera. La normativa
ci mette in guardia contro l’eventualità di spingere la polarizzazione delle nostre
strutture oltre un certo limite che viene definito “Potenziale limite critico, E I ”.
3