ANASTASIA UNA FAVOLA RUSSA ANASTASIA UNA FAVOLA RUSSA | Page 6

LEI RACCONTA UNA VIVIDA STORIA ASSASSINIO, LIBERAZIONE E FUGA. DELL’ Nel tardo pomeriggio del 16 luglio 1918, il padre e il resto di noi hanno chiesto ai nostri rapitori di scrivere lettere ai nostri amici e parenti sia in Russia che all'estero per far sì che credessero che fossimo in Svezia e che eravamo abbastanza felici nel nostro nuovo ambienti. Quella sera sentivamo che ciò che si muoveva, direttamente sotto di noi, fosse il movimento di oggetti grandi e pesanti. Il rumore disturbava tutta la famiglia. Siamo andati a letto alle 10:30 ma non siamo riusciti a dormire. Le voci ubriache provenienti dall'esterno erano moleste (Venni a sapere più tardi che a tutte le guardie fuori dalla casa quel giorno era stata data da bere la vodka, tanto quanto ne potessero consumare. Nessuno di loro sapeva ancora cosa sarebbe potuto accadere in quella notte.) Verso le 11:30, quella notte, Yurovskij, il comandante della guardia, entrò nella stanza del padre. Presto il padre apparve sulla soglia e, con voce esitante, ci disse di sbrigarci e di prepararci perché dovevamo partire entro i 40 minuti seguenti. Mentre ci stavamo lavando e vestendo, parlammo tra noi e piangemmo piano piano. Eravamo quasi pronti quando un'altra guardia entrò dicendoci di imballare le nostre cose che non c'era tempo. Prendemmo solo alcune cose essenziali.