AMys - Bollettino Informativo N.10 Aprile 2014 | Page 4

PAGINA 4 Lo scrittore parla in anteprima del suo nuovo romanzo sul BVZM. IL MYSTÈRE DI CAPPI La prima collaborazione di Andrea Carlo Cappi con la serie Martin Mystère risale ai primi anni '90, con un piccolo contributo ad una sceneggiatura di Andrea Pasini ed Enrico Lotti. La storia, Il libro di sabbia, una delle più famose della serie, esce nel 1995, illustrata da Morales & Grimaldi (Martin Mystère nr. 154 e 155). Nel frattempo Alfredo Castelli, cui Andrea Pasini ha fatto leggere alcuni episodi del Cacciatore di libri, lancia l'idea di un incontro tra i due personaggi. Nasce così Cacciatore di mysteri, un romanzo breve che è contemporaneamente il seguito del racconto Cacciatore dell'ignoto e dell'avventura di Martin Mystère Scendendo!, scritta da Alfredo Castelli e illustrata da Giuseppe Palumbo (Almanacco del mistero 1995). La storia esce nel 1998, nell'antologia Mysteriosamente-Dieci casi impossibili per Martin Mystère (Hiroshima Mon Amour), ed è ripubblicata in Confessioni di un cacciatore di libri (Addictions). L'esordio di Cappi come soggettista e sceneggiatore nella serie a fumetti, a quattro mani con Andrea Pasini, risale al 1998, con la storia I cercatori del Paradiso (Martin Mystère nr. 197 e 198), illustrata da Lucia Arduini. Un'altra storia, Il regno delle Amazzoni, sempre scritta con Andrea Pasini e illustrata da Lucia Arduini, viene pubblicata nel 2000 (Martin Mystère nr. 219 e 220). Qui le vicende di Martin si intersecano una volta di più con quelle di Jerry Drake alias Mister No. (prosegue nella colonna di pg. 5) Illustrazione: © Giuseppe “ONOX” Onorati Da una località segreta il cui nome in codice è “La Baia”, Andrea Carlo Cappi ha risposto per AMys ad alcune domande sul suo ultimo romanzo Martin Mystère-L’ultima legione di Atlantide. Ciao Cappi. Grazie per aver voluto parlare in anteprima con noi del tuo nuovo romanzo. Innanzitutto ci spieghi il perchè di questo titolo? Perché nel romanzo qualcuno continua a combattere la «Guerra senza Tempo» nonostante siano passati diecimila anni. È il seguito di Martin MystèreL’occhio sinistro di Rama? Per i nuovi lettori è un romanzo del tutto autosufficiente, che non richiede una particolare preparazione (se non per godersi alcuni riferimenti interni). Per chi ha letto il mio precedente romanzo, ne è l’ideale proseguimento. Per chi conosce Martin Mystère solo di sfuggita è un modo per entrare nel suo universo. Per chi conosce tutte le sue avventure è la risposta a molti enigmi finora senza soluzione. In questo è stato preziosissimo l'aiuto dell'AMys, il cui sigillo di approvazione appare in fondo al volume... dopo gli opportuni ringraziamenti a coloro che hanno dato il loro effettivo contributo al romanzo (e spero che non mi sia sfuggito nessuno dei loro suggerimenti!) Si riparla dunque della guerra fra Atlantide e Mu? Sì. E in ognuna delle parti in cui è diviso il libro se ne raccontano alcuni episodi, strettamente legati a quanto accade nei nostri tempi. Ma ci sono altri mysteri, in questo romanzo, di cui non si sia mai parlato nei fumetti? Sì. Vengono citate le spedizioni – realmente effettuate – dei coniugi Roerich alla ricerca di Shamballah, negli anni Trenta, fra il Tibet e la Manciuria. Compare un personaggio storico della Manciuria di quegli anni, l'abruzzese Amleto Vespa, investigatore e agente segreto costretto a lavorare per i giapponesi durante l'occupazione, ma in realtà uomo chiave della resistenza manciuriana sotto l'identità di Comandante Feng (che in cinese significa, appunto, «Vespa»); un personaggio straordinario più conosciuto dagli storici anglosassoni che dai suoi connazionali, intorno al quale c'e ancora una fitta nebbia di misteri. Per questo aspetto devo ringraziare una sua adorabile discendente di nome Lavinia, che vive negli USA e da cinque anni mi st a aiutando nelle indagini sullo Zio Amleto... (d'accordo, avete presente lo stereotipo del detective che rintraccia una persona chiave dell'indagine e scopre che è una donna intelligentissima e bellissima? Ecco, proprio così!) Meriterebbe che al mio posto ci fosse il Buon Vecchio Zio Martin, per risolvere alcuni enigmi ancora senza risposta.