Allegato Gennaio 2021 Progessione docente Gennaio 2021 | Page 3

cale alla necessità di contenere una pandemia che tutti sapevano avrebbe ripreso vigore con l ’ autunno ? Per anni abbiamo voluto credere che il rafforzamento delle regioni a discapito dello Stato avrebbe avuto la virtuosa conseguenza di avvicinare le istituzioni ai cittadini . Le avrebbe rese più attente ai loro bisogni e più controllabili . Avrebbe innescato una competizione virtuosa , da cui sarebbe scaturita l ’ efficienza che da sempre manca alle istituzioni statali . Anche quando la realtà diceva il contrario , abbiamo voltato la testa dall ’ altra parte . Abbiamo rifiutato di riconoscere che il regionalismo si basava – e si basa – su una competizione tra diseguali , a tutto vantaggio dei più forti , e abbiamo rapidamente dimenticato le ( frequenti ) occasioni in cui la vicinanza ai cittadini si è tradotta , com ’ era prevedibile , in permeabilità alle pratiche della peggiore mala politica , sino alla certificata corruzione dei vertici di alcune delle più importanti regioni italiane . Come se niente fosse , e come già accaduto con la riforma del Titolo V nel 2001 , il Pd si è lanciato all ’ inseguimento della destra , facendosi fautore del pericoloso progetto dell ’ autonomia differenziata , volto a ulteriormente rafforzare il regionalismo e a legittimare la falsa e perniciosa retorica del residuo fiscale . Incredibile che il progetto sia ancora sul tavolo del ministro per gli Affari regionali e che nemmeno la pandemia abbia indotto a metterlo da parte . È ora di dire basta . Spinto al limite del federalismo , il regionalismo ha peggiorato lo Stato senza migliorare le regioni . E , attraverso l ’ intreccio delle competenze , ha complicato e indebolito il sistema costituzionale oltre ogni ragionevolezza . Invertire la rotta è diventato ineludibile .
Francesco Pallante è professore associato di Diritto costituzionale nell ’ Università di Torino . Si interessa di fondamento di validità delle Costituzioni , processi costituenti , interpretazione del diritto , diritto non scritto , rapporto tra diritti socialie vincoli finanziari , diritto regionale . Oltre ad articoli scientifici su questi temi , ha pubblicato : Francesco Pallante , Il neoistituzionalismo nel pensiero giuridico contemporaneo ( Jovene 2008 ); Gustavo Zagrebelsky , Valeria Marcenò , Francesco Pallante , Lineamenti di Diritto costituzionale ( Le Monnier2014 ); Gustavo Zagrebelsky e Francesco Pallante , Loro diranno , noi diciamo . Vademecum sulle riforme istituzionali ( Laterza 2016 ), Francesco Pallante , Contro la democrazia diretta , ( Einaudi , 2020 ) Scrive per il Manifesto , per Micromega , per Volere la luna .

IL CONFLITTO ATTUALE STATO-REGIONI

Tutto parte con la riforma dell ’ articolo V della Costituzione , poiché quella modifica ha causato l ’ indebolimento della capacità dello stato di fare delle politiche nazionali . Questo è accaduto anche con la giurisprudenza della corte costituzionale che ha investito molto sul progetto di “ leale Collaborazione ” tra Stato e Regioni ( questo è il termine che la Corte Costituzionale usa ) perché ha cercato in questo modo di mettere in moto un meccanismo che si stava ingarbugliando a causa dei difficili confini del rapporto di competenze tra Stato centrale e Regioni . Questa collaborazione si è collocata essenzialmente nella Conferenza Stato-Regioni , dove si trova una concentrazione tra esecutivi : da una parte c ’ è il governo nazionale e dall ’ altra ci sono i governi regionali e qui si è creata una sorta di corto circuito . Nella Conferenza Stato-Regioni c ’ è una sostanziale opacità nello svolgimento dei processi politici e decisionali , per cui ci siamo trovati con un sistema che ha progressivamente emarginato il parlamento e quindi la visibilità del dibattito pubblico . Il dibattito è stato ristretto quindi in una sede non rappresentativa e molto poco trasparente e visibile , e in questo modo il sistema paese si è ulteriormente opacizzato e ridotto a scelte di di Massimo Villone ( testo raccolto da Fabrizio Reberschegg )
tipo tecnico-operative . Le politiche nazionali , quelle che rivestono i diritti di tutti , per capirci , sono state le prime vittime . Questo ora si riversa , e si rende evidente , nei conflitti che nascono per la spinta derivante dall ’ emergenza virus , che sono assolutamente non condivisibili per alcuni , soprattutto per la scuola . La spinta della crisi determinata dal Covid ha messo in evidenza il livello inadeguato del funzionamento di sistema e questo mi sembra che sia subito arrivato alla consapevolezza di tutti . Alcune voci politicamente autorevoli hanno auspicato il riaccentramento della sanità , perché questa è stata la cosa che più ha toccato immediatamente la coscienza di tutti . Però già sono emerse a questo punto difficoltà immediate , perché c ’ è stata un ’ alzata di scudi senza nessuna eccezione tra i governatori che ovviamente trovano nella sanità un punto forte del proprio potere politico e gestionale . Quindi a questo punto la questione sembrava tornata un po ’ sotto silenzio per poi riemergere quando si è cominciato a parlare delle riforme necessarie per correggere il taglio dei parlamentari , che intanto era andato avanti , ma dubito che esse siano veramente utili .
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