Alla scoperta della villa 170 | Page 13

La zona notte, prevedeva due camere da letto, una matrimoniale, ed una camera dotata di un letto singolo ed un’altro a castello. Il pavimento delle camere è in legno, dal quale ne deriva un’atmosfera molto calda. All’interno della camera dei coniugi, il letto, prevedeva una testata verticale scorrevole, nella quale un ampio ripiano permetteva di sistemare gli effetti personali o i libri per la lettura. Le altre componenti d’arredo riguardano, una toletta minima, sospesa, risolta perfettamente. Un piccolo comodino, un armadio sospeso a due ante, affiancato ad una cassettiera arricchiscono una piccola parete attrezzata, dando grande vivacità alla stanza. L’altra camera, quella che era stata pensata “per i ragazzi” prevedeva un letto a castello molto particolare, utilizzando una struttura in legno e in metallo. Un armadio capiente con all’interno uno specchio e un mobile a due ante, curiosamente fissato alla parete sopra il letto singolo. Due piccole finestrelle lasciano entrare la giusta luce nella stanza dando l’impressione di essere in una cabina di una nave. Nella zona notte è compreso anche un piccolo disimpegno. Inoltre, erano previsti due piccoli ed essenziali bagni, una parte, di cui Gellner andava molto fiero, con l’inserimento della doccia nella vasca, ed una parte con i sanitari. Il rivestimento a mosaico e i sanitari sono quelli originali. Gli appartamenti, vennero ultimati e consegnati nel 1955. Ad oggi, un particolare emerge da questo villaggio aziendale, ovvero la totale assenza di discriminazione sociale/aziendale. Infatti le ville venivano assegnate ai loro ospiti con un ordine casuale, annullando le diversità. Una sorta di utopia sociale che credeva realmente nella modernità. Articolo scritto da Vrinda Da Sacco_ Interior/Interaction Designer_Progetto editoriale e grafico [email protected] 13