8 RIVISTA CULTURA OLTRE AGOSTO 2022 8 RIVISTA CULTURA OLTRE AGOSTO 2022 | Page 4

“ A LUGLIO , SU UNA STRADA …” MARIA ROSARIA TENI
Luglio mi ha salutato regalandomi uno straordinario tramonto , generoso come la terra di un Sud disteso nel tacco di una penisola , definita dai viaggiatori del Grand Tour giardino d ’ Europa . Un tramonto che io , estatica , ammiravo , elevando il mio pensiero alla bellezza di cui la natura dispone e che elargisce a piene mani , con la speranza di renderci migliori , perché ricchi di tanta magnificenza . Improvvisamente , però , tutta questa bellezza è stata deturpata da una di quelle notizie che non vorremmo mai sentire , un episodio tremendo in cui anche le parole hanno il suono vuoto della sconfitta . Mentre tutto inneggia alla libertà vacanziera e la gente si getta nelle strade assolate , nei lidi o in altre amene località , mentre si cerca di dimenticare il grigiore di giornate passate al chiuso con la paura di contatti e di relazioni , un uomo , ignaro di ciò che stava per accadere , perisce sotto colpi feroci di un altro uomo , in una strada di un centro cittadino , tra una folla che guarda e assiste , come di fronte a un videogioco sul tablet ,
4 come davanti a un film al cinema … Dice Liliana Segre : “ L ’ indifferenza è più colpevole della violenza e manifesta l ’ apatia morale che pervade chi si volta dall ’ altra parte …”, ma in questo caso , c ’ è stato anche chi ha filmato ciò che accadeva , qualcuno che ha urlato contro l ’ aggressore , senza che nessuno , tuttavia , intervenisse .
Intanto resta , sull ’ asfalto infuocato , la vita recisa di un ambulante nigeriano , sposato , con un figlio di 8 anni , che quotidianamente si recava nella città dove poteva ricevere qualcosa in cambio della povera merce che vendeva . Alika , il suo nome , che resterà inciso su una strada calpestata da passi indifferenti , che rimarrà negli occhi di chi ha visto consumarsi una tragedia e poi è tornato nelle proprie case , a discorrere del fatto con gli amici , a sentenziare contro un paese che non argina le ondate di immigrazione , a proporre rimedi che odorano di disgustose reminiscenze storiche . Alika non sarà più un compagno per una donna che lo piange disperatamente e non sa spiegarsi perché hanno brutalmente massacrato colui che per lei rappresentava il suo “ tutto ”, non sarà più un padre per un figlio di 8 anni che dovrà crescere e vivere in una città che lo ha reso orfano e che lo considera straniero e diverso , perché la sua pelle non è bianca . Mi ha colpito una frase che Tahar Ben Jelloun scrive nel suo libro Il razzismo spiegato a mia figlia : “ Siamo sempre lo straniero di qualcun altro . Imparare a