8 RIVISTA CULTURA OLTRE AGOSTO 2022 8 RIVISTA CULTURA OLTRE AGOSTO 2022 | Page 32

le ali e portato in alto i loro cuori ed il loro amore . Qualcosa s ’ infiltrò , come una presenza maligna , nell ’ intercapedine del cassonetto di una finestra e l ’ ululato del vento , trovato uno spazio imprevisto , lanciò il suo urlo rabbioso . “ Eppure … eppure …” ed i nastri dell ’ acchiappasogni si aggrovigliarono ancor di più , quasi scomparendo nel telaio che li componeva . Poi , per il tempo di un sospiro , tutto si quietò e fu silenzio … E fu in quel silenzio irreale che la pendola virtuale del tempo iniziò a scandire i suoi battiti . DONG … ed uno ! DONG … e due ! DONG … tre !
I fogli che si era preparata tremavano nella sua mano … Sì la poesia era quella giusta ed il racconto covava e preservava premuroso le sue parole … il suo intreccio di amore e di rinascita . Sì … lei infatti era come rinata , plasmata all ’ amore da quelle mani forti ed esperte di lui ; era rinata nella felicità del suo corpo e nella sublimazione dei sentimenti . “ Eppure … eppure …” Quei nastri colorati dell ’ acchiappasogni che lui le aveva donato parevano danzare una danza macabra , un disperato canto d ’ addio . DONG … e tre ! DONG … e quattro ! DONG … e cinque ! Lei seguitava a sorridere , contando con le dita , proprio come fanno i bimbi , il susseguirsi di quei rintocchi , ma era come se le lacrime le premessero sotto le palpebre . DONG … e sei !
Non si era accorta che intanto il vento si era impossessato di nuovo della casa e pareva parlarle da mille angoli e crepe nascoste . DONG … e sette ! DONG … e otto ! “ Eppure … eppure …” L ’ agonia dell ’ acchiappasogni faceva male al cuore . Come un animaletto ferito pareva invocare di essere salvato . DONG … e nove ! DONG … e dieci ! DONG … e undici ! DONG … e dodici !
Sentiva squillare … e squillare … e squillare il suo telefono , ma dall ’ altra parte non c ’ era la voce tanto amata , tanto agognata . Silenzio … Soltanto silenzio , a ridere delle sue speranze . Atterrita controllò di nuovo gli orologi . “ Forse è ancora troppo presto … Forse è già troppo tardi … Forse ho sbagliato i tempi … Ma … ma … Dorme ? Non c ’ è ? Non vuole rispondere ? Non … non è in casa ? Poi si guardò le mani … Erano misere ragnatele di rughe e venuzze . “ Ma quanti anni aveva ? Ma dov ’ era ?” I ricordi si confondevano , si contraevano e si rimpicciolivano , sino ad implodere dentro di lei . “ E lui … Lui dov ’ era ? L ’ aveva lasciata ? Era morto ? Era mai esistito ?” Sentì che il buio l ’ avvolgeva , che il respiro le veniva meno , ma i suoi occhi , in un ultimo disperato sguardo , riuscirono ancora a cogliere l ’ acchiappasogni … Finché
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