3° Anno TEORIA 5. Linguaggi naturali e linguaggi formali | Page 3

4. Linguaggi naturali e Linguaggi formali Versione 1.2 – Novembre 2009 Quindi in definitiva nei linguaggi naturali  Ad ogni simbolo non corrisponde un unico significato;  Un simbolo può trasmettere molteplici significati in un singolo contesto Appare evidente che nel comunicare istruzioni ad un esecutore automatico ossia nella comunicazione uomo-macchina non vi possano essere ambiguità, eccezioni, incertezze, interpretazioni e devono essere controllati da regole prfissate. Quindi ecco, in opposizione ai linguaggi naturali, l’introduzione dei linguaggi formali (formale sta per rigorosamente definito) ossia di quei linguaggi usati dall’uomo che utilizzano simboli astratti univocamente interpretabili applicati a situazioni concrete. Nei linguaggi formali accade che:  Ad ogni simbolo corrisponde uno ed un solo significato;  Un simbolo trasmette sempre lo stesso significato qualsiasi sia il contesto di utilizzo;  Una volta definito, il codice non può essere modificato dagli elementi che lo utilizzano. I linguaggi di programmazione ossia quei linguaggi in grado di tradurre gli algoritmi in istruzioni comprensibili dall’elaboratore sono ovviamente esempi di linguaggi formali. Quindi con il termine programma si intende la trasformazione dell’algoritmo che risolve una classe di problemi in una sequenza di frasi sintatticamente e semanticamente corrette. Tali frasi sono formate utilizzando la grammatica (ossia l’alfabeto, il vocabolario o lessico, e le regole) del linguaggio di programmazione scelto. Le singole frasi consentite nel linguaggio di programmazione scelto prendono il nome di istruzioni. Autore: Rio Chierego (email: [email protected] - sito web: www.riochierego.it) Pag. 3