3° Anno TEORIA 5. Linguaggi naturali e linguaggi formali | Page 2

4. Linguaggi naturali e Linguaggi formali  Versione 1.2 – Novembre 2009 LINGUAGGI NON VERBALI ossia quelli che non usano la parola come mezzo di comunicazione e possono essere di 5 tipi: - linguaggi basati sulla vista (dai geroglifici egizi, ai cartelli stradali); - linguaggi basati sul tatto (es. braille); - linguaggi basati sull’udito; - linguaggi basati sull’olfatto; - linguaggi basati sul gusto; I linguaggi verbali, scritti ed orali, sono anche detti linguaggi naturali (italiano, tedesco, inglese, francese, etc.). Sono caratterizati da un proprio alfabeto ossia l’insieme dei simboli (i caratteri alfanumnerici) che ognuno di essi possiede per formare i segni. Mettendo insieme i simboli otteniamo le parole. L’insieme di tutte le parole consentite in un linguaggio prende il nime di vocabolario o lessico. La grammatica di un linguaggio comprende l’alfabeto e l’insieme delle regole per formare le parole e raggruppare le frasi. La sintassi è un insieme di regole che definisce la scrittura di frasi formalmente corrette. La semantica definisce il significato delle parole e delle frasi. Es. Si consideri la seguente frase in italiano: la matita studiava all’informatica Tale frase è sintatticamente errata poiché con quella forma verbale non bisogna usare il complemento di termine. Se invece diciamo la matita studiava l’informatica Tale frase pur essendo sintatticamente corretta, risulta semanticamente errata perché non vuol dire assolutamente nulla. Osservazione importante: Una delle principali caratteristiche dei linguaggi naturali è la presenza di sinonimi, ambiguità e talvolta eccezioni. Inoltre essi si “evoivono” aggiungendo nuove parole o significati a quelle già esistenti. Es. Volenteroso può essere sostituito dal punto di vista semantico con zelante, operoso, attivo, dinamico Pesante può avere significatio diversi a seconda del contesto della frase usata (si può dire “pesante” di un film ma anche di una pietra) Se dico: “Ieri ho visto Giuseppe con un conoscente” vuol significare che Giuseppe era in compagnia di un conoscente oppure io stesso ero in compagnia di un conoscente? Inoltre in entrambi i casi il conoscente era di Giuseppe oppure il mio? Pensiamo anche al termine “scannerizzare” un documento comparso qualche anno fa nel nostro vocabolario. Autore: Rio Chierego (email: [email protected] - sito web: www.riochierego.it) Pag. 2