#AUDIOPROTESISTA
aspettative del paziente, focalizzandosi su
un piano terapeutico personalizzato, non
escludendo ove necessario l'applicazione della
terapia cognitivo-comportamentale.
Le strategie specifiche di counseling
scaturiscono dall’ osservazione e dall’analisi,
in primo luogo, della varietà di problematiche
vissute in prima persona dai pazienti acufenici.
Il counseling deve considerare tutte le difficoltà
del paziente nel loro complesso e deve essere
incentrato soprattutto sui problemi emotivi
relativi all'acufene. È un approccio fortemente
personalizzato e che, in quanto tale, richiede la
completa collaborazione del paziente.
II primo passo consiste nell'accertarsi che il
paziente capisca realmente cosa sia il fenomeno
acufenico, quali sono le cause e le diverse
possibilità di trattamento. L'approccio mentale
del paziente nei confronti dell'acufene esercita
un impatto notevole sul suo modo di reagire al
problema. Al paziente va detto chiaramente che
non è possibile modificare il tinnito, ma che si
può agire con successo, invece, sulla propria
capacità dì gestire le reazioni. In questo senso
si sono rivelati molto utili alcuni aspetti della
terapia cognitivo-comportamentale.
Il disturbo del sonno per il paziente acufenico è
il più diffuso.
Ecco alcune delle strategie mirate ad agevolare
il riposo notturno:
♦ Evitare l'assunzione di caffeina e tabacco.
Non fare pasti opulenti prima di mettersi a
letto.
♦ Creare una stanza da letto che favorisca il
riposo notturno, eliminando tutte le possibili
fonti di distrazione.
♦ Dormire e svegliarsi con regolarità, allo stesso
orario.
♦ Adottare delle strategie per favorire il
relax, come la visualizzazione guidata ed il
rilassamento muscolare progressivo. Metterle
in pratica prima di andare a dormire e, nel
caso emergano problemi di insonnia, anche
durante la notte. Ascoltare musica a basso
volume o altri suoni ambientali in modo da
agevolare il riposo ed il sonno.
I suoni utilizzati per favorire il riposo notturno
sono suoni soft e piacevoli; musica tranquilla,
rilassante, costante, per lo più classica; suoni
della natura (onde, cascate d'acqua, pioggia);
e/o rumore a banda larga (suoni sibilanti tipo
"ssshhh").
Un altro fattore fondamentale da recuperare per
il paziente acufenico è la concentrazione, essa
è fondamentale per portare avanti le diverse
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Marzo 2014
attività della nostra vita. Chi perde la capacità
di concentrarsi, perché stressato dall'acufene,
si sente frustrato e ha bisogno di più tempo
per portare a compimento qualsiasi attività.
L’aiuto più consistente per il paziente acufenico
rimangono le terapie sonore, da decenni ormai
si ricorre all'utilizzo di suoni di sottofondo.
Essi servono a:
♦ Ridurre l'attenzione nei confronti dell'acufene.
♦ Ridurre la loudness dell'acufene.
♦ Sostituire il suono sgradevole (acufene) con
uno più piacevole (quello di sottofondo).
Molti medici e clinici hanno riscontrato l'utilità
degli apparecchi acustici nel contrastare
l'acufene, gli studiosi tutti dal 1978 (Vernon
ed altri) ad oggi (Searchfield), hanno fornito
strategie molto dettagliate circa il fitting
degli apparecchi acustici nel caso di pazienti
acufenici.
Già dal 1978 sono consigliati dagli studiosi l'uso
dei dispositivi indossabili per produrre rumore
a banda larga utile a mascherare l'acufene.
Vernon ha evidenziato che il livello del rumore
dovrebbe essere sotto il diretto controllo del
paziente. Sebbene, nei primi anni, sia stato
usato spesso il mascheramento totale, la
nostra esperienza ci ha insegnato che questo
approccio per molti pazienti risulta essere
troppo forte, pertanto si utilizza un rumore
che non mascheri completamente l'acufene,
optando per il "mascheramento parziale".
Si parla di mascheramento parziale anche
quando il livello del suono è simile all'entità
dell'acufene. Negli ultimi cinque anni sono stati
immessi sul mercato diversi nuovi dispositivi
portatili per i pazienti acufenici.
I suoni generati possono essere soft, musica di
sottofondo o rumore modellato e raggiungere
complessi tonali elaborati e modulati.
Ogni paziente ha le sue preferenze individuali.
Molti, ormai, acquistano e traggono benefici da
questi dispositivi di terapia sonora.
Molti pazienti acufenici presentano anche
iperacusia, ovvero una aumentata sensibilità nei
confronti della loudness.
Essi cioè percepiscono i suoni normalmente forti
con una intensità ancora maggiore. In questi
casi è consigliabile l’esposizione controllata a
suoni di bassa intensità, prolungata per diverse
settimane o mesi.