#PSICOLOGA
contagiata con il virus HIV”, “Potrei aver lasciato
la porta aperta”, “Potrei aver investito qualcuno”.
Le persone affette da DOC cercano di fermare
tali pensieri o di resistere all’impulso di eseguire
determinate azioni (compulsioni), senza
però riuscirvi. Le compulsioni, quindi, sono
comportamenti (come controllare, riordinare,
lavare) o azioni mentali (ad es. contare, recitare
formule o preghiere) messi in atto per alleviare
i pensieri ossessivi. La loro esecuzione porta a
una diminuzione del livello di ansia sperimentato
dal soggetto.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico
dei Disturbi Mentali perché si possa fare una
diagnosi di DOC è necessario che le ossessioni
e le compulsioni creino marcata sofferenza ed
enorme spreco di tempo (più di un’ora al giorno),
interferendo con le normali attività del soggetto,
con il lavoro o gli studi e creando difficoltà
nell’ambito delle relazioni sociali.
Il DOC è un disturbo molto frequente colpisce
circa il 2-3% della popolazione generale. Questo
disturbo può insorgere sia nell’infanzia che
nell’età adulta, l’età media di esordio è intorno
ai 22 anni. In genere l’esordio è graduale ma
è un disturbo che, senza trattamento, tende
a cronicizzarsi, anche se alternando fasi di
miglioramento e di peggioramento.
Esistono diverse forme di questo disturbo,
vediamo le più comuni:
DOC di controllo. In questo caso il disturbo
si manifesta con ossessioni che implicano il
timore che si verifichino eventi catastrofici o che
qualcuno possa essere danneggiato a causa di
una propria azione o omissione. Esempi tipici
riguardano: controllare di aver chiuso porte e
finestre di casa, il gas o l’acqua, aver spento gli
elettrodomestici.
DOC di lavaggio e pulizia. Le persone che
soffrono di un DOC di lavaggio e pulizia sono
ossessionate dalla paura di essere contaminate
da sporco, germi, virus o sostanze sconosciute.
In risposta a queste ossessioni lavano
eccessivamente le mani, o altre parti del corpo,
fanno lunghe docce o puliscono la loro casa per
ore e ore. Molto spesso, per evitare il contatto
con sostanze contaminanti, chi soffre di DOC
di lavaggio e di pulizia può arrivare a chiudere
alcune stanze della sua casa, rifiutarsi di toccare
altre persone o di raccogliere le cose che
cadono sul pavimento.
DOC da accumulo. Il soggetto affetto da questa
tipologia di disturbo tende ad accumulare e
collezionare oggetti insignificanti (es. giornali,
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Marzo 2014
pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote,
confezioni di oggetti o di alimenti) ossessionati
dalla preoccupazione che “un giorno o l’altro”
questi oggetti potrebbero servire. Le persone
con DOC da accumulo non riescono a buttare
via niente e le “collezioni” possono arrivare
a occupare gran parte della casa rendendola
invivibile per la persona e per i suoi familiari.
DOC da ordine e simmetria. In questo caso
il disturbo si manifesta come un’estrema
intolleranza al disordine o all’asimmetria.
Tutte le cose intorno alla persona devono essere
poste in modo allineato, simmetrico, seguendo
delle precise regole (es. dimensione, colore,
ecc. ). Quando le cose sono percepite come
asimmetriche o in disordine, la persona con
DOC da ordine può impegnare anche molte ore
per riordinare. Queste persone notano subito
se qualcosa viene spostato e possono agitarsi
molto se le cose non sono disposte secondo il
loro ordine.
Ossessioni pure. La persona sperimenta
pensieri e immagini involontari, intrusivi e orribili
che determinano pericolo o danno per gli altri o
per se stesso. Alcuni pensieri tipici sono: paura di
aggredire qualcuno, di essere pedofilo, tradire il
partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme,
offendere persone care, gridare oscenità ecc. Il
pensiero diventa fonte di estrema ansia perché
la sua presenza è interpretata come segno di
essere realmente aggressivi, pedofili, perversi,
blasfemi o violenti. Spesso come questi pensieri
sono accompagnati da un dialogo interiore
rassicurante o da un continuo controllo interno
delle proprie azioni, che rappresenta un tentativo
di soluzione al disagio attivato dall’ossessione.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è,
a oggi, il trattamento di prima scelta per questo
disturbo. La terapia è finalizzata a breve termine
a ridurre la quantità e la frequenza dei sintomi e,
più a lungo termine, a rendere il soggetto meno
vulnerabile ai temi e ai meccanismi cognitivi che
hanno contribuito alla genesi e al mantenimento
del disturbo.