100% Fitness Mag - Anno VIII Maggio 2014 | Page 26
#LOGOPEDISTA
Tutta colpa
dell'otite
Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito
Laureata in Logopedia presso l’Università
Federico II di Napoli
Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
338.3191494
http://bit.ly/1c9PCsk
L'infiammazione della cassa timpanica, vale a dire
l'otite media, è una delle patologie più incidenti
nel bambino nei primi sei mesi di vita ed è la più
frequente causa di perdita uditiva nei primi 3 anni.
Si tratta di un'infezione di natura batterica o virale,
caratterizzata dal ristagno di versamentodi muco
all'interno dell'orecchio medio. Tanti i possibili
fattori di rischio.
• La stagionalità: tipica delle stagioni fredde,
l'otite media tende a regredire in maniera
spontanea con le temperature più calde,
proprie del semestre primavera- estate.
• L'età del paziente: all'altissima incidenza in
età pediatrica, si contrappone una brusca
diminuzione in età adolescenziale e di più adulta.
• Il sesso. Si osserva una netta prevalenza nel
sesso maschile.
• Allattamento artificile ed uso prolungato del
biberon e del ciuccio.
• Allergopatie ed esposizione al fumo passivo.
• Iperplasia adenoidea.
• Bruschi cambiamenti di pressione
atmosferica, infine, possono rappresentare
delle condizioni scatenanti o quantomeno
predisponenti.
Dopo il primo esordio acuto l'otite può denire
"ricorrente", con ricadute sistemiche nel periodo
invernale. La caratteristica dell'intermittenza
del disturbo e dell'ipoacusia che esso può
determinare, rappresentano sovente gravi
impedimenti per lo sviluppo del linguaggio e
quindi per la qualità di vita del soggetto.
La perdita uditiva in età precoce rappresenta
la complicanza più frequente dell'otite media
ricorrente: l'essudato presente nell'orecchio
medio determina un aumento dell'impedenza
della membrana timpanica, con la conseguente
difficoltà da parte del soggetto di ricevere ed
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elaborare le informazioni acustiche. Risulta infatti
consigliabile l'esecuzione dei test audiometrici
nei casi in cui l'otite duri da oltre 3-6 mesi
o nell'eventualità di un ritardo di linguaggio
associato. La prognosi dell'otite è generalmente
benigna ed il paziente va incontro, nella maggior
parte dei casi (anche in quelli non diagnosticati),
alla completa regressione della sintomatologia.
Tuttavia debellare l'otite non ha un effetto
risolutivo immediato sul deficit linguistico,
secondario all'ipoacusia transitoria e le
conseguenze comunicative per il soggetto
possono persistere e risultare ancora
compromesse. Il diverso livello di severità della
deprivazione uditiva, infatti, interferisce in maniera
più o meno marcata sulla maturazione linguistica;
la compromissione può spaziare dalla semplice
carenza nell'acquisizione di schemi fonoarticolatori a deficit più estesi delle competenze
linguistiche o relativi all'apprendimento scolastico.
La valutazione logopedica, con strumenti ed
aspettative differenti fasce d'età, ha lo scopo di
indagare il linguaggio e la comunicazione del
soggetto, mediante l'analisi dei diversi livelli.
• Fonologico: analizza le capacità del soggetto
di articolare i suoni della lingua (evidenziando
eventuali dislalie audiologiche) e di combinarli
tra loro in parole e frasi.
• Morfo-sintattico: in assenza di deficit uditivi o
cognitivi inizia a svilupparsi intorno ai 24 mesi.
• Lessicale: mediante comparazione del
vocabolario del bambino a standard di
riferimento.
• Pragmatico: relativamente agli scopi ed alle
funzioni del linguaggio stesso.
Nei soggetti in età scolare risulta necessaria una
valutazione dettagliata delle competenze di lettoscrittura. Un deficit acustico, anche di grado lieve,
può avere gravi ripercussioni sull'apprendimento.
La facile affaticabilità, la distribilità e la difficoltà
nell'acquisire i contenuti scolastici vengono
spesso male interpretate da insegnanti e familiari
che attribuiscono tali carenze alla pigrizia o
all'insufficiente impegno del ragazzo.
Quindi....apriamo bene le orecchie e che il
messaggio arrivi ..."forte e chiaro"!!!