100% Fitness Mag - Anno VIII Gennaio 2014 | Page 28
#NEUROPSICOMOTRICISTA
Voglio i giochi come
quelli di mamma e papà
Dottoressa
Daniela Caiafa
Laureata in Neuropsicomotricità dell’età
evolutiva, presso l’Università di Napoli
Federico II
Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00
347.5477785
http://bit.ly/1bjyYJp
Durante le vacanze di Natale mi sono soffermata a
guardare come giocano i bambini oggi… bhe!
Si può quasi dire addio alle vecchie care bambole,
costruzioni di legno e a incastro, al didò, per far
spazio ai Nintendo, WII, play box, tablet… chi più
ne ha più ne metta! Mi ha sorpreso vedere bambini
con una manualità eccezionale se dovevano
utilizzare mouse e altri aggeggi, ed essere poi
incapaci di disegnare o costruire qualcosa.
Bambini che a stento parlano utilizzare un
linguaggio tecnico ed essere consapevoli di cos’è il
touch screen ecc… allora ripenso all’importanza dei
vecchi giochi. Il gioco svolge un ruolo chiave nello
sviluppo del bambino dal punto di vista cognitivo,
affettivo e sociale. Nel gioco spesso il bambino
imita ciò che accade nella realtà “facendo finta
di”: oggetti, azioni, situazioni presenti vengono
utilizzati come simboli per rappresentare qualcosa
che non è presente ma che si può immaginare. Il
gioco simbolico, per la cui analisi il riferimento è lo
psicologo Jean Piaget, è una fase fondamentale
della vita del bambino a partire dai 12/15 mesi d’età
e si protrae fino ai 6/7 anni. Si tratta di una forma di
gioco che, attraverso la finzione, porta il bambino
a sperimentare, mettere in atto, accrescere tutte
quelle abilità che lo qualificheranno come persona.
È proprio dal concetto di “finzione” che deriva il
termine “simbolico”, perché un oggetto o un’azione
vengono utilizzate per rappresentare qualcos’altro.
Nel gioco simbolico, gli oggetti sono interpretati
in funzione dell’immaginazione.
È il momento in cui il gioco da pura attività fisica e
sensoriale diventa narrazione, rappresentazione,
interpretazione. Uno scatolone di cartone diventa
una casa, una nave, un lenzuolo posto su due
sedie diventa una stanza di un castello, un
bastone un fucile, un cuscino un animale feroce…
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Gennaio 2014
L’imitazione è un altro aspetto caratteristico di
questa fase evolutiva. Nell’imitazione, spesso molto
“sentita”, delle attività e dei ruoli degli adulti il
bambino esprime, mette alla prova, comprende
le dinamiche di relazione e sperimenta emozioni
e sentimenti. Inizialmente giocare con le bambole
è un’attività molto ricercata da tutti i bambini,
maschi e femmine indistintamente. Molti papà non
vedono di buon occhio il loro piccolo ometto che
gioca con una bambola, ignorando il fatto che è un
importante tappa dello sviluppo del bambino, dove
si identifica nella figura di riferimento pricipale. Il
bambino fa finta di… con questo gioco esprime il
proprio vissuto, descrive ciò che lo circonda dal
suo punto di vista, esternando il modo in cui lui
stesso recepisce il mondo affettivo che lo circonda.
I giochi di travestimento permettono al bambino di
far finta di essere una principessa, un cavaliere…
Winnicott descrive l'attività ludica come un
propulsore dell'impellente bisogno umano di
armonizzare e ri-comporre il proprio mondo
interno con i vincoli della realtà esterna, Bruner
rivolge la propria attenzione al gioco in relazione ai
processi di apprendimento, mettendo in luce come
le diverse attività di gioco proposte a bambini
e ragazzi incidano in modo determinante sulle
capacità di attivare:
a) strategie per la ricerca di soluzioni a problemi,
nel caso di compiti ben strutturati e finalizzati al
raggiungimento di obiettivi predefiniti;
b) procedure euristiche, per orientarsi in situazioni
non ben definite e finalizzate a uno scopo preciso.
Laeng, infine, riprendendo una concettualizzazione
piagetiana, dà rilievo alla funzione del gioco
quale mediatore del passaggio dalla fase di
egocentrismo, tipica della prima infanzia, alla
fase di decentramento, prerequisito essenziale
per attivare tutte le forme di apprendimento
socializzato e socializzante.
Non a caso il gioco, supportato dalla fantasia
e dall'immaginazione, diviene un formidabile
strumento di anticipazione, di previsione e di
ipotesi. Con questo articolo vorrei far capire che
è importante che i nostri bambini siano al passo
con i tempi, che debbano saper utilizzare tutte le
tecnologie che ci propongono, ma non dobbiamo
mai lasciare che questi prendano il soppravvento
abbandonando i cari v