100% Fitness Mag - Anno VIII Febbraio 2014 | Page 64

#FITNESS Allenarsi con stile: Kettlebell training Fabio Siniscalchi Laurea magistrale in Scienze Motorie per la Prevenzione ed il Benessere presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” - Consulente Tecnico e Personal Trainer presso Mythos Gym 347.3797803 [email protected] Prosegue il nostro sguardo verso le metodologie e tecniche di allenamento oggi più utilizzate, l’innovazione stavolta proviene dal passato e il mezzo che prenderemo in esame prende il nome di Kettlebell. Conosciuto anche con il termine russo di Girya, il Kettlebell altro non è che un sovraccarico in ghisa e per la sua forma ricorda una palla di cannone. Le origini di questo attrezzo risalgono addirittura al 1700, l’armata sovietica era solita, infatti, utilizzarla come parte integrante della propria preparazione fisica e dei programmi di condizionamento muscolare a partire da ventesimo secolo. Negli anni ’40, invece, l’impiego riguardava le gare di competizione sportiva sia in Russia che in altre parti d’Europa. La grande diffusione dei Kettlebell si deve però a Pavel Tsatsouline, trainer dell’ex Unione Sovietica, il quale negli Stati Uniti mise a punto la prima certificazione valida per l’insegnamento nel 2001 con la RKC (Russian Kettlebell Challenge), oggi nota come SFG (StrongFirst Girya). A Tsatsouline dobbiamo numerose pubblicazioni sul Kettlebell Training a cura della Dragon Door edizioni. Ma quali sono le peculiarità di questo attrezzo rispetto al classico allenamento con pesi liberi, bilancieri e macchine isotoniche? È semplice, grazie ad esso è possibile stimolare simultaneamente la capacità 64 100% Fitness Mag • Febbraio 2014 cardiovascolare, oltre a quelle motorie: condizionali, quali forza massima ed esplosiva, potenza lattacida e le componenti coordinative relative al controllo motorio e alla destrezza. Da non trascurare, inoltre, il discorso relativo alla flessibilità e alla stabilizzazione svolta dai muscoli profondi di schiena e addome: il gruppo degli erettori spinali e il trasverso dell’addome (TrA); un ruolo chiave è svolto però dall’articolazione dell’anca, la coxofemorale, è richiesta, infatti, una buona mobilità nell’esecuzione degli sch [ZH[