100% Fitness Mag - Anno VIII Febbraio 2014 | 页面 10
#PSICOLOGA
#POESIA
generalmente coincide con un evento critico
che può verificarsi in fasi precoci della vita
oppure in fasi più avanzate. Tra gli eventi critici
che possono predisporre il soggetto ad una
vulnerabilità al disturbo troviamo:
• esperienze precoci di malattia (vissute in
prima persona o di persone vicine);
• esperienze di gestione medica
insoddisfacente;
• presenza di credenze errate sui sintomi fisici.
Questi eventi possono portare alla formazione
di credenze disfunzionali rigide rispetto alla
L'Ipocondria è spiegabile come
una scorretta interpretazione
di sintomi fisici che vengono
considerati come segnali di
gravi patologie.
salute che diventano una lente con cui leggere
qualunque cambiamento o sintomo fisico.
Come conseguenza si attivano emozioni
negative quali ansia, depressione e paura.
Inoltre vengono messi in atto alcuni meccanismi
cognitivi e comportamentali come tentativo di
controllo del proprio stato di salute che hanno,
però, l'effetto paradossale di aumentare la
preoccupazione.
Uno di questi meccanismi di mantenimento è
l’attenzione selettiva attraverso cui il soggetto
concentra eccessivamente la sua attenzione
sul proprio corpo e sulle sensazioni somatiche.
In questo modo ogni variazione somatica, che
prima non veniva notata e che fa parte di una
normale attività fisiologica del corpo, verrà
percepita come segno della presenza di una
malattia fisica. Ad esempio il mal di schiena
dovuto ad una errata postura può essere visto
come un problema serio che potrebbe portare
alla paralisi.
Un altro meccanismo di mantenimento, di
tipo cognitivo, è la rimuginazione continua
sul proprio stato di salute. Questa strategia
che viene attuata con l'intento di individuare
precocemente segni di malattia contribuisce,
invece, a rafforzare l'attenzione prestata al
proprio corpo. Un ultimo fattore cognitivo
è rappresentato dalle disfunzioni nel
ragionamento, cioè: svalutazione dell'importanza
delle spiegazioni alternative dei sintomi,
astrazione selettiva di informazioni sui sintomi
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per cui dettagli minori della conversazione
assumono rilevanza per il soggetto e
drammatizzazione, ossia attribuzione esagerata
di importanza al significato di segni e sintomi.
Tra i fattori comportamentali che mantengono il
disturbo troviamo, invece, la tendenza ad evitare
le situazioni che possono esporre il soggetto
ai sintomi temuti. Ad esempio, il soggetto può
tendere ad evitare sforzi fisici o la visione di
programmi televisivi sulle malattie fisiche.
Proprio perché il soggetto evita alcune situazioni
non ha la possibilità di sperimentare che invece
i sintomi che avverte sono innocui, contribuendo
così al mantenimento delle preoccupazioni per il
proprio stato di salute.
Un secondo fattore di mantenimento, di
tipo comportamentale, è rappresentato dai
continui esami del corpo come la palpazione
dell'addome, la verifica della presenza di
noduli al seno e altri controlli, che espongono
il corpo ad una manipolazione eccessiva che,
se persistente, può provocare disagio fisico.
Il disagio risultante viene interpretato come
ulteriore prova della presenza di una malattia
fisica. Un ultimo comportamento che si riscontra
frequentemente nel paziente ipocondriaco è
la ricerca continua di rassicurazione (ricerca di
informazioni da familiari o conoscenti, continue
visite mediche, ricerche su Internet o su libri di
medicina nel tentativo di escludere la grave
malattia). Il fatto di cercare informazioni presso
fonti poco attendibili oppure il fatto di giudicare
superficiale l'attenzione del medico nei propri
confronti sono fattori che possono portare il
soggetto a sottoporsi ad ulteriori valutazioni
poiché non gli permettono di escludere la
presenza della malattia, rafforzando la sua
credenza. Il soggetto ipocondriaco è quindi
intrappolato in una spirale viziosa che rende
inutili i tentativi di rassicurazione e le valutazioni
critiche ma anzi si nutre di essi.
Trattare questo disturbo si può!
La psicoterapia ad orientamento cognitivocomportamentale si è rivelata molto efficace nel
ridurre le preoccupazioni legate all’ipocondria
in diversi studi clinici controllati. Il percorso
terapeutico prevede:
• una corretta psicoeducazione sulla natura del
disturbo;
• l’individuazione delle credenze disfunzionali
del paziente;
• la promozione di interpretazioni alterative dei
sintomi e dello stato di salute;
• la riduzione dei meccanismi di mantenimento;
• lo sviluppo di capacità di gestione dell’ansia e
dello stress;
• l’elaborazione degli eventi critici scatenanti.