100% Fitness Mag - Anno VII Settembre 2013 | Page 72
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100% FITNESS MAGAZINE
basket, pallavolo ecc.)
Per ottenere un effetto ottimale di
allenamento, non ci si deve soltanto
allenare con il volume e l’intensità
necessari, ma, proprio per renderlo
più efficace, si deve fare attenzione
ad un’alimentazione adeguata. Per
gli atleti degli sport di resistenza e
gli atleti dei giochi sportivi in quanto “atleti misti” rientrano in questa
categoria. l’alimentazione svolge un
ruolo straordinariamente importante,
in quanto contribuisce a determinare
il successo delle misure di allenamento che vengono applicate.
Mentre a riposo la produzione di
energia avviene al 50% attraverso i
grassi e al 50% verso i carboidrati,
quando l’intensità del carico aumenta, si produce una maggiore combustione di carboidrati e, contemporaneamente, diminuisce quella dei
grassi. Infine, se il carico è molto
intenso, vengono bruciati solo carboidrati.
Numerose ricerche mettono in luce
che il livello delle riserve di glicogeno muscolare influisce, in modo
decisivo, sulla capacità di prestazione, di resistenza o quella di eseguire
ripetutamente carichi intensivi per
lungo periodo di tempo, ad esempio
nei giochi sportivi.
La capacità di prestazione di resistenza in una zona di resistenza in una
zona d’intensità dal 60 all’85% del
massimo consumo di ossigeno, nei
giochi sportivi all’80% è direttamente
correlata con il livello delle riserve
intramuscolari di glicogeno.
Gli sport di resistenza ed i giochi
sportivi, per la struttura del carico,
sono attività che svuotano fortemente le riserve di glicogeno.
Per questa ragione, la quantità di glicogeno immagazzinata nel fegato e
nei muscoli rappresenta un importante fattore limitativo della prestazione,
per gli atleti degli sport di resistenza
e dei giochi sportivi. Sia la resistenza,
come anche la forza, la forza rapida
e le prestazioni di sprint peggiorano
se vengono diminuite le riserve di
glicogeno.
La forza dinamica e quella statica
sono peggiori, ancora dopo 2o3
giorni di duro allenamento, anche
quando le riserve di glicogeno sono
quasi ricostituite per intero. Ma la
diminuzione della forza è ancora più
marcata se vi è una diminuzione del
tasso di glicogeno.
E’ stato dimostrato che i giocatori
con elevati tassi di glicogeno, prima
dell’inizio della partita, coprono una
maggiore distanza di corsa, in particolare nel secondo tempo e il numero
delle volte in cui s’impegnano intensamente è maggiore.
Le ricerche effettuate mettono anche
in evidenza che, dopo carichi intensivi di allenamento e di gara, esse non
possono essere ricostituite di nuovo
durante la notte, con una normale
alimentazione mista; ciò è possibile
solo attraverso una dieta ricca di carboidrati.
Dopo un allenamento quotidiano di 2
ore, svolto per 3 giorni di seguito, le
riserve esaurite di glicogeno possono
essere ricostituite di nuovo in 24 ore,
se la percentuale di carboidrati nella
dieta è del 70% dell’apporto calorico,
ma non se esso rappresenta il 40%.
Il bilancio dei fluidi
Nel’uomo, l’acqua contenuta nel
corpo rappresenta, a seconda della
proporzione di tessuto adiposo, dal
50 al 70% del peso corporeo.
Il mantenimento della costanza del
contenuto di acqua e di quello degli
elettroliti( i principali sono: sodio,
potassio ed i cloruri), che ne è il corollario, è estremamente importante,
in quanto l’acqua nel corpo svolge
molte funzioni.
- rappresenta un elemento costitutivo delle macromolecole;
- serve come solvente a sostanze
con molecole leggere;
- svolge un ruolo importante nella
termoregolazione( specialmente
nella formazione del sudore);
- è necessaria per numerose reazioni
enzimatiche.
Un aumento nella perdita di acque ed
elettroliti, soprattutto per gli atleti di
elevato livello, va di pari passo con
una serie di fattori fisici e psichici che
riducono la prestazione:
- riduzione del volume sistolico, con
aumento della frequenza cardiaca;
- aumento più rapido della temperatura corporea e, pertanto, deterioramento della termoregolazione ;
- diminuzione della massima capacità di consumo di ossigeno;
- sensazione di stanchezza, con
tendenza ad interrompere l’allenamento.
Per l’atleta, un sufficiente apporto
di acqua e di elettroliti non è utile
solo per mantenere la sua capacità di
prestazione durante il carico, ma per
abbreviare il tempo di ristabilimento.
L’apporto di liquidi senza elettroliti è
sbagliato come anche il contrario. Nel
primo caso, i reni eliminano rapidamente l’acqua, in quanto senza elettroliti non può essere trattenuta dal
corpo, nel secondo caso, si produce
una escrezione di elettroliti superflui,
comportando una ulteriore perdita di
acqua non prevista.
Riassumendo, che l’alimentazione
dell’atleta collegata ad un allenamento ottimale, può portare ad una
elevata capacità di prestazione solo
se in essa, vengono mantenuti in
equilibrio ottimale i cinque bilanci
energetici descritti prima.
Nella pratica dell’allenamento, si
consiglia di equilibrare i bilanci in
questo ordine:
restituzione dei liquidi e elettroliti;
ricostituzione delle riserve energetiche esaurite;
apporto di proteine strutturali.
1.
2.
3.
Il bilancio del metabolismo
dei minerali
Le sostanze minerali (sodio,potassi
o,cloruri,calcio,magnesio,fosforo e
ferro), sono sostanze elementari che
partecipano, in misura diversa, alla
costruzione del corpo e alla funzione
dell’apparato motorio attivo.
Le perdite prodotte dall’attività sportiva debbono essere accuratamente
compe