100% FITNESS MAGAZINE
TREKKING IN PENISOLA
I camminamenti interni
della Penisola Sorrentina
Nino Aversa
Guida escursionistica
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Facebook: NINO AVERSA
Tel. 334.1161642
F
are un escursione deve essere anche un modo per poter
conoscere il territorio dove
si vive e la sua storia, per rilassarsi, coinvolgendo i cinque sensi
senza, necessariamente, affaticarsi
o far diventare il tutto come un allenamento intenso. Lo sforzo deve
essere direttamente proporzionato
alle proprie caratteristiche ma si deve
pensare principalmente al benessere
psico – fisico. La mente deve spaziare su sensazioni date dai colori, dai
profumi e dai paesaggi che finora
erano indifferenti o addirittura sconosciuti. Queste abitudini vengono
dall’esperienza e dalla frequentazione
dei sentieri della Penisola e, soltanto
così, una veduta panoramica mozzafiato della Baia di Jeranto dalla terrazza di Rezzale o dell’isola di Capri
dalla Punta della Campanella toglie
il fiato sia al forestiero, che ha fatto
tremila chilometri per arrivarci, sia
al “paesano”, che ha sempre fatto la
passeggiata o la pasquetta in questi
posti senza mai soffermarsi sulla
conoscenza della strada millenaria,
della torre quattrocentesca o dei ruderi romani che vi persistono. E qui
deve nascere la voglia di approfondire
la storia dei luoghi per giungere alla
consapevolezza che la strada di Punta
Campanella è un percorso usato per
millenni per i pellegrinaggi dalle zone
interne della Campania fino al tempio Greco di Athena (poi Minerva)
costruito qui 2500 anni fa’ e le rotte
navali, nelle bocche di Capri, erano
leggendarie gia’ al tempo dei Greci
e di Ulisse e sono state, per secoli,
un importante riferimento per il commercio marittimo del Mediterraneo.
Ma le sorprese maggiori, a mio avviso,
le riservano anche le antiche strade di
collegamento tra i casali della Penisola. Se immaginiamo l’intero territorio
della Penisola senza le strade principali come Corso Italia, Nastro Verde
e Nastro D’oro, costruite tutte dalla
meta’ del 1800 in poi, si percepisce
anche l’esistenza di un labirinto di
piccole strade pavimentate di basoli
e con muri di tufo, che si snodano da
Meta verso Alberi e Trarivi, da Piano
verso i Colli e S.Vito, da S.Agnello
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verso Tordara e Trasaelle, da Sorrento
verso Lavaturo, Casola o Baranica e
da Massa Lubrense verso tutti i casali
– frazione dell’attuale comune.
E, proprio lungo queste strade che
persistono i segni di una gloriosa
storia fatta di agrumeti, trasporti con
carrettoni, agricoltura , allevamento,
acquedotti romani (che da duemila
anni trasportano ancora acqua dalle
colline di Piano fino a Sorrento) e
ricordi di mulini e filande della seta.
Uno dei percorsi che vi voglio consigliare è quello che da Sorrento
arriva a S.Agata che sale dalla zona
di Casarlano fino a quella di Zatri e
ridiscende per il Circumpiso arrivando a S.Lucia. La partenza del circuito
ad anello è dalla zona di S.Lucia, a
Sorrento da dove si prosegue verso
Cesarano. Subito, sulla sinistra, si notano grotte scavate nel tufo e usate
come luogo di lavoro o di deposito
ed un vallone che nasconde l’ultimo
tratto di via vecchia Cesarano. Questa strada si intercetta duecento metri
dopo, di fronte alla struttura sportiva
di Cesarano, dove si scende sotto un
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