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PSICOPEDAGOGISTA
pre stato il timido della famiglia’. Oppure: ‘E’tutta suo padre. Aggressiva e
scontrosa’. Con questi ‘riti’ si nasce
a un’ esistenza che non pone mai in
dubbio le etichette; queste vengono
semplicemente accettate come una
condizione di vita.
Parla con le persone che secondo
te sono le maggiori responsabili di
molte tue etichette (genitori, vecchi
amici di famiglia, insegnanti, nonni).
Domanda come ritengano che tu sia
diventato quale sei, e se tu lo sei sempre stato. Comunica che hai deciso
di cambiare, e vedi se te ne credono
capace… Resterai sorpreso dal loro
scetticismo circa le tue possibilità di
essere diverso, dal momento che ‘Sei
sempre stato così’.
Le etichette della seconda categoria
sono quelle che hai imparato ad attribuirti per evitare attività sgradevoli.
Molte persone si servono di etichettamenti per non impegnarsi, per
evitare di fare ciò che devono.
Giustificano l’inazione con frasi del
tipo: ‘Non sono abbastanza intelligente per continuare gli studi’, ‘Ho
partorito due volte, perciò sono ingrassata’, ‘Sono troppo vecchio per
interessarmi alla tecnologia’.. Si tratta
di comportamenti arrendevoli ma anche di pretesti. Anziché dire che una
cosa è noiosa o non interessa oppure
non si è sufficientemente responsabili
di se stessi, è più facile buttar lì
un’etichetta o un luogo comune
sul quale poggiarsi. In questi casi
si sta dicendo qualcosa intorno a se
stessi, e in particolare: ‘Sono un prodotto finito e non sarò mai diverso’.
Ma se sei un prodotto finito, confezionato e messo via, hai cessato
di crescere, e se da una parte puoi
benissimo voler conservare determinate etichette che ti apportano dei
vantaggi, dall’altra potresti trovarne
alcune assai limitanti e distruttive.
I vantaggi che trai dal restare aggrappato al passato esibendo le tue
etichette, si riassumono in una sola
parola: FUGA. Quando vuoi evitare
un certo tipo di attività, o rendere
plausibile un tuo difetto, puoi sempre
giustificarti con un’etichetta che fa
da alibi. Dopo esserti servito abbastanza a lungo di queste etichette,
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cominci a crederci tu stesso: da
quel momento sei un prodotto finito,
destinato a rimanere quale sei per il
resto dei tuoi giorni. Le etichette ti
permettono di scansare la fatica e il
rischio inerente al tentativo di cambiare. Questo è il vantaggio numero
uno che trai dal rimanere aggrappato
al passato.
Definirsi è certo più facile che cambiare. Forse attribuisci ai tuoi genitori
la ragione delle tue etichette, oppure
ad altri adulti importanti nella tua infanzia. Ma, dando a costoro la responsabilità del tuo ‘Io sono..’ attuale, hai
ceduto loro il dominio sulla tua vita
presente e, ingegnosamente, ti sei
trovato un alibi per restare nella tua
condizione di inefficienza. Bel vantaggio davvero! E tale da risparmiarti
di correre rischi: se infatti la tua etichetta è colpa degli altri, tu non puoi
farci nulla…
ALCUNE STRATEGIE PER
LIBERARTI DAL PASSATO
ED ELIMINARE ETICHETTE
OPPRIMENTI
Lasciarsi il passato alle spalle non
è facile ed inoltre, comporta alcuni
rischi. Hai fatto l’abitudine alle tue
autodefinizioni e, in molti casi esse ti
servono di sostegno nella tua vita di
ogni giorno. Ma per eliminare quelle
più distruttive per te, quelle che ti
impediscono di provare soddisfazione
per la vita, bisogna:
• Abolire le frasi che iniziano con
‘Io sono fatto così..’ quanto più è
possibile.
• Annunciare a chi ti sta vicino che
intendi abolire alcune delle tue
solite etichette.
• Stabilire dei traguardi comporta-
mentali per agire in maniera diversa dalla consueta. Se per esempio
ti consideri timido, presentati proprio alla persona che in circostanze
normali avresti evitato.
• Tieni un diario sul tuo comportamento autodistruttivo in rapporto
alle etichette, segnando i