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CARDIOLOGO
lattie dovute al fumo, il 25 per cento in
età compresa tra 35 e 65 anni.
Danni al cuore e circolazione
La nicotina e il monossido di carbonio
sono responsabili di gravi alterazioni a
carico del cuore e del sistema arterioso
e venoso. Favoriscono la formazione di
coaguli (trombi) e di placche aterosclerotiche nell’interno dei vasi con conseguente
infarto del miocardio e della circolazione
cerebrale (ictus). Inoltre indurimento e restringimento delle arterie, aumento della
pressione arteriosa, una minore ossigenazione dei tessuti per competizione del
monossido di carbonio con l’ossigeno nel
legame con l’emoglobina dei globuli rossi, nonchè alterazioni del ritmo cardiaco
con extrasistoli e aumento della frequenza
cardiaca (tachicardia). Il fumo di sigarette
favorisce poi in modo certo una manifestazione di malattia, che va sotto il nome
di Arteriopatia periferica (AOP), con frequenza del 15-20 per cento negli adulti
oltre i 50 anni, con una occlusione di tipo
aterosclerotica delle arterie periferiche
(formazione di placche grassose con presenza di colesterolo). Tali placche poi si
induriscono ed ostruiscono il passaggio del
sangue, soprattutto degli arti inferiori, con
una caratteristica “claudicatio intermittens” (zoppicamento intermittente) per
dolori violenti a carico della muscolatura
degli arti inferiori durante i movimenti.
Chi ne soffre ha bisogno di sostare per il
dolore e solo dopo un po’ di riposo può
riprendere a camminare. Per tale motivo
questo quadro clinico viene definito anche
come la “sindrome della vetrina” perchè
chi ne soffre dà l’impressione di fermarsi
per osservare una vetrina.
Malattie delle arterie
Anche un’altra forma di arteriopatia, la
Tromboangioite obliterante o Malattia
di Burger, si verifica nei fumatori, con
una tipica infiammazione delle arterie
di piccolo e medio calibro, che avrebbe
una origine anche autoimmune ed ha una
identica sintomatologia di dolore agli arti
nel camminare come la forma precedente.
La malattia può portare a gravi complicanze, come l’infarto cardiaco e amputazione
degli arti. In ambedue le forme di arteriopatie, sia la precedente che quest’ultima,
l’interruzione del fumo di sigarette determina la cessazione del dolore agli arti ed
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un miglioramento generale. Un gruppo di
studiosi austriaci dell’Innsbruck Biocenter e dell’Innsbruch Medical University è
riuscito a dimostrare in laboratorio alcuni
anni fa un netto rapporto di alterazione al
contatto tra il fumo di sigarette e le cellule isolate dell’endotelio (l’intimo tessuto
cellulare che riveste all’interno le arterie).
Dopo una iniziale tolleranz HHY